Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
1 giugno 2015 | Aagoo records | philippepetit.info |
Oggigiorno il mondo dell’elettronica contemporanea è talmente sterminato da smarrirsi al suo interno. L’attuale possibilità di riprodurre suoni da qualsiasi oggetto e apparecchiatura è alla base di un’infinità di opportunità artistiche. Usciti dall’era “classica” delle opere firmate da Berio, Cage, Stockhausen e affini, ci troviamo in un nuovo universo avanguardistico alla portata di tutti, forse meno accademico e più visionario, e Philippe Petit oltre a farne parte ne è maestro; tra il sacro e il profano, tra la musica dance e la manipolazione acustica, tra una vibrazione e una minuziosa forza illustrativa ritroviamo il suo ultimo album: “Multicoloured Shadows”.
Riapprodato alla Aagoo records dopo tre anni di assenza e dopo le innumerevoli collaborazioni con artisti del calibro di Lydia Lunch, Faust, Mira Calix, e Murcof, Philippe Petit è ancora una volta autore di una coreografia sonora senza tempo e catalogazione. Lui stesso si definisce un “Agente di viaggio musicale”, e con questo album da libero sfogo alla sperimentazione, spogliandosi del suo sapere.
“Multicoloured Shadows” è un turbine elettro-acustico su quattro lunghe tracce oniriche e imprevedibili. I brani “Yoursefosophy” e “Pyramid of the moon” vedono Petit alle prese con le manipolazioni vocali a lui più care, filtrate da un un comunissimo Kazoo: non mancano i multistrati elettronici e le collaborazioni con il percussionista Hervé Vincenti nonché l’inserto di un rework puramente sintetico di Childe Grangier.
La seconda parte dell’album cambia volto su “Tidbinbilla Sanctuary pt.1 + pt.2” e riaffiora l’altro lato di Petit: lisergico, poetico e legato al field-recording, agli oggetti maltrattati, agli organi e ai synth. Anche questa volta Philippe Petit costruisce una tensione narrante unica ed è firmatario di un crimine perfetto della creatività.