Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
11 settembre 2015 | Sulatron Records | giobia.com | ![]() |
Immaginate di imboccare la strada che porta verso un labirinto sonoro familiare e allo stesso tempo oscuro. Un labirinto che vi costringa ad accelerare il passo oppure a rallentarlo repentinamente per permettere al suono di invaderti e fluire liquidamente tra sangue e nervi. Un ascolto che si può quasi identificare in uno stato di trance ad iniziazione sciamanica. L’unione sabbatica tra krautrock, psichedelia barrettiana e pennellate appena accennate di black metal; miscelate a velature di elettronica. Un cocktail perfettamente calibrato e versato da un barman alterato da sostanze psicotrope.
L’alternanza sonora è di quelle adatte per rituali ancestrali concepiti nel cuore dei Seventies. Il susseguirsi di brani è incalzante. Tutto è scandito da quelle pause di ristoro concepite per meglio cogliere l’intreccio delle fluttuazioni a venire. Cavalcate intergalattiche e meditazione contemplativa: questo è il viaggio schizofrenico e bellissimo che la navicella Magnifier ti invita ad attraversare per tutta la sua durata.
Uno strepitoso crescendo musicale sotto il tetto stellato del Rancho De La Luna, con le note così vicine che le potresti afferrare con le mani. I Milanesi Giobia sono una band di respiro internazionale, e questo è l’album che li consacra alla loro piena maturità musicale. Splendidi come il racconto di uno sciamano extraterrestre.