Jim O’Rourke – Simple Songs

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Ritorna a 14 anni di distanza dall’ultimo lavoro ‘cantato’ — Insignificance —, nonostante Jim O’Rourke non abbia mai realmente smesso di alimentare la sua distintiva e prolifica vena artistica. Contribuendo, tra i vari progetti musicali, ad impreziosire i successi dei Wilco – grazie all’opera di mixaggio in ‘Yankee Hotel Foxtrot’ nel 2002 e ‘A Ghost Is Born’ nel 2004 – e produrre ‘YS’ per Joanna Newsome nel 2006.

L’eclettico polistrumentista della scena indipendente americana – nonché ex-membro di band come Gastr Del Sol e Sonic Youth –, è in possesso di un catalogo discografico variegato. Ricco di sonorità divergenti, intuizioni complesse e diametralmente agli antipodi, il nostro è stato in grado di forgiare un riconoscibile marchio di fabbrica attorno alla propria versatilità stilistica. Il suo percorso anticonformista – più o meno lo stesso che evidenziavano le ambiziose e dinamiche composizioni di Eureka del 1999 –, prosegue a modellare la percettibile matrice pop-folk tra le venature orchestrali e acustiche di Simple Songs.

Arrangiamenti sublimi che scorrono senza mai incepparsi, avvolgono le chitarre d’apertura nelle lussureggianti note di pianoforte in Friends with Benefits. Sottolineando la tangibile flessibilità armonica nel suo dialogare con un amico ritrovato:

“Nice to see you once again
Been a long time, my friend
Since you crossed my mind at all
There’s no need to beat about
Not hard to figure out
This ain’t all a social call”

Ulteriormente rimarcata dalla destrezza esaltante che rievoca la fusione ritmica con gli Steely Dan quando suona Half Life Crisis — sebbene il sentimentalismo malinconico stia dietro l’angolo e avvolga su delicate asole melodiche Hotel Blue. Esteticamente più ‘standardizzata’ rispetto ai brani precedenti. Mentre l’impeto magistrale degli arrangiamenti prog in Last Year, cede il passo alle ultime due tracce vincolate ad un patchwork strutturale più complesso – End of The Road e All Your Love –, attingendo a piene mani dall’immaginario intricato del suo mentore che sentenzia questo capolavoro con accurata raffinatezza.