Polar For The Masses – Fuori

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Ecco un altro gruppo che perfeziona un parziale cambio di pelle in poche ed efficaci mosse. Al sesto disco, “l’italicizzazione” dei Polar For The Masses si compie, oltre che con la definitiva affiliazione alla lingua madre (partita da Italico del 2013, appunto), anche attraverso la progressiva smussatura di alcuni dei contorni noise. Ma non c’è proprio nulla di osceno in questo, considerando che anche in passato sono stati affrontati approcci alternativi (l’impatto immediato del singolo “Rust”, da Silence, per citarne uno). A giudizio dello stesso trio vicentino,  Fuori è un lavoro che può sembrare pop senza esserlo. Ebbene, se anche lo fosse non ci sarebbe nulla di male in quell’appellativo palindromo. L’accento sul lato melodico a leggero scapito del versante ritmico-nervoso giova al risultato complessivo. Fuori non cambia la musica dei nostri tempi ma non si perde in riempitivi o in tracce fuori posto. I P4TM inglobano in modo definitivo la scrittura della musica in Italiano, acquisendone l’emotività sana e rifiutando al tempo stesso il precipizio demenziale di certo Rock tricolore. Sembra che l’uso dell’italiano abbia permesso di far sgorgare libere le pesanti linee melodiche come in un coito affatto interruptus. L’urgenza di chiudere le strofe ed il ritornello de “Il Mio Complice” (bello anche il semplice video) è convincente quanto il tracciato dritto e post punk di  “Un Dono Solenne”. Le asprezze del brand P4TM sono conservate in “Putiferio” e “La Buona Sorte Di Piero”, mentre gli stimoli acustici fungono da opportune boccate di ossigeno fuori dalle acque più movimentate. Prima di rimettere la testa sotto e tendere i muscoli nuovamente.