Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
22/01/2016 | jester-records | ulver | ![]() |
Intraprendere un viaggio nella vasta discografia degli Ulver è quasi come finire traghettati da Caronte nei meandri della trilogia di una Divina Commedia Musicale. Atgclvlsscap, in particolare, è la rielaborazione in studio di una jam risalente a qualche anno fa: è l’eccelso risultato di un iter live di cui la band si è fatta portatrice sana.
Non è facile definire gli Ulver e nemmeno mi sogno di farlo. Mi sento solo di poter dire, in tutta umiltà, che questa è una band che non conosce frontiere musicali. Capace di partire dal Black Metal, passando attraverso la musica sacra, per poi coverizzare una serie di successi psichedelici degli anni ’70; fino ad approdare a questo disco. La composizione musicale in oggetto, potremmo definirla come un’ipotetica colonna sonora per un altrettanto ipotetico remake di 2001 Odissea nello Spazio. Nulla è lasciato al caso, tutto è fonte di ispirazione. Rielaborazione e controllo del suono. Raccolti musicali provenienti da diversi campi. Un territorio musicale così denso di richiami evocativi che paiono intrecciarsi come una danza al di fuori del nostro spazio temporale. Visioni sonore oniriche, dinamiche musicali drone, vocalizzi surreali, psichedelia ed elettronica: tutto contribuisce, trascinando all’ascolto sempre più avido di questa partitura sperimentale. Una colonna sonora dunque, che attinge da molti generi e ne diffonde uno proprio e riconoscibile. Un riassunto delle diramazioni di cui è costituito il ricordo musicale. Quando li ascolti, gli Ulver, sembra che non finiscano mai.