
Dopo questa piccola presentazione un consiglio prima di passare al racconto della serata. Quando mi hanno nominato per la prima volta DVDS e mi han detto che cantava in dialetto ho pensato subito “sarà una sorta di cantante da osteria o da festa di paese anni ‘50”; Niente di più sbagliato, non fate il mio errore e cercate di mettere da parte i pregiudizi, lo dico con la massima convinzione: Se c’è ora in Italia un vero erede di De Andrè questo è sicuramente Davide Van De Sfroos.
Il concerto si tiene al Motion una discoteca di un paese in provincia di Bergamo, il pubblico è davvero numeroso e vario si va dai ragazzi di 15 anni a intere famiglie con figlioletti al seguito.
Verso le 23 le luci si abbassano e la band fa il suo ingresso, oltre a Davide, che oltre a cantare suona anche la chitarra, la band è formata da Claudio Beccaceci (chitarre), Simeone Pozzini (fisarmonica), Angapiemage Galliano Persico (violino), Alessandro Parilli (basso), Diego Scaffidi (batteria) e o Alessio Canino (tromba) ospite in un brano.

Si parte subito forte con due estratti dal primo album “Manicomi” (ma all’epoca la band si chiamava solo De Sfroos) rispettivamente De Sfroos e El Diavul, entrambe rivitalizzante rispetto alla versione su disco, veloci e allegre fortemente ska il secondo brano è caratterizzato con uno splendido assolo di violino. Subito dopo il leader prende il microfono e annuncia a modo suo la canzone che personalmente amo di più “Sugamara” estratta dall’ultimo e pluripremiato “E Semm Partii” (disco d’oro e premi Tenco come “miglior album dialettale”); Grandissima esecuzione la voce di Davide è calda e roca al punto giusto tutto il pubblico gradisce, canta e salta all’impazzata.
Quarto brano è il reggae “Kapitan Kurlash” versione davvero strepitosa! Dopo questa sequela di brani molto allegri e veloci si passa alle ballate quasi interamente acustiche, Trenu, Trenu, La Balada Del Genesio, Sciur Capitan, sono tutte molto ben eseguite. Seguono una serie di brani tratti da Breva e Tivan, Il Duello è davvero trascinante, Cauboi mi ha un po’ deluso in versione live ma a rimettere le cose a posto ci pensa “La balera” con tutto il pubblico che canta a squarciagola il ritornello. Ormai la band è presa dalla serata e Hoka Hey uno dei brani che meno mi ha convinto della versione su disco di DVDS è riproposta in una nuova forma più rock che le da sicuramente un peso maggiore,l’esecuzione è lunghissima con una vera e propia jam session in cui Davide si scatena e improvvisa da grande intrattenitore, segue a ruota Cyberfolk altra canzone lunghissima che a metà diventa un medley in cui il nostro intona addirittura Jammin’ di Bob Marley oltre ad alcuni sui pezzi ( accenna Manicomi, Zia Luisa). La band saluta e se ne va, dopo un paio di minuti torna il solo Davide sul palco e imbracciata la chitarra chiede al pubblico che cosa vuole che canti, parte “Ninnananna del Contrabbandiere” cantata da tutti i presenti, e subito dopo “Il figlio Di Guglielmo Tell” , versioni davvero belle, l a serata si chiude con il ritorno sul palco di tutta la band per eseguire “ La Curiera” e far spendere le ultime energie ai presenti in canti e balli. Serata davvero splendida, se non conoscete Davide Van De Sfroos fatevi un favore ascoltate un suo disco o andate a un suo concerto ne vale davvero la pena. Un grazie particolare a tutti i “Cauboi” che mi hanno aiutato a stilare questa recensione.
Un ringraziamento particolare a Vcam e al sito www.cauboi.it per le foto in questa recensione