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Un boxset antologico, con qualche versione inedita per far contenti i fan più esigenti, per tracciare una breve ma approfondita storia di una delle più illustri band attive fra gli anni ’70 – il 1974 per l’esattezza – e l’inizio degli anni ’80: i Talking Heads.
Multiformi, cerebrali, sarcastici, colti eppure popolari allo stesso tempo, desiderosi di stupire con parole, musiche e immagini, la band di New York capitanata dal guru David Byrne era tutto questo, e anche di più, non basterebbe un’intera pagina di aggettivi per connotare tutte le sfumature della band. E qualcuno potrebbe obiettare che anche tre CD e un DVD non basterebbero: non c’è che dire, a costoro la appoggio tutta. Quando si parla di una band così poliedrica, la cosa più opportuna che si dovrebbe da fare sarebbe l’ideazione di un boxset contenente tutti gli album realizzati, oppure mettersi al alvoro e recuperarli tutti, con buona pace del nostro portafogli.
Però questa antologia è fatta bene, dannatamente bene, e il limite di escludere alcuni brani che magari adoriamo – discorso che personalmente faccio per la mitica “The Great Curve”, ma questa pare proprio sia stata una scelta contro Adrian Belew – dicevo, questo limite è proprio congenito ad ogni antologia. L’importante, è esserne consapevoli e decidere con tutta calma.
Il pregio di “Once in a lifetime” – da non confondersi con la scarna antologia uscita a inizio anni ’90 – sta nel fatto che per una volta sembra essersi ricucito lo strappo fra Byrne e gli altri tre membri della band, Tina Weymouth, Chris Frantz e Jerry Harrisson: confesso che mi ha fatto un certo effetto vedere Byrne dichiararsi entusiasta di questa raccolta, ma dire il contrario da parte sua sarebbe stato incoerente.
“Once in a lifetime” è un oggettino davvero particolare: strutturato come una grossa stecca di cioccolato, è un particolare libro ricco di immagini d’epoca e testi nuovi ad opera di giornalisti e membri della band che traccia la storia dei Talking Heads con minuzia, senza trascurare alcuna tappa.
I contenuti dei CD sono, sembra quasi superfluo dirlo, eccellenti: è stato dato spazio a tutti gli album della band e le versioni alternate proposte – in particolare quelle della ritmatissima “Cities” e della distorta “Drugs”, entrambe da “Fear of music” – lasceranno soddisfatti gli ascoltatori. Il percorso evolutivo della band, dagli studi ritmici degli inizi alle melodie quasi pop dell’ultimo periodo, è tracciato perfettamente grazie al rigoroso ordine cronologico e alla scelta dei pezzi più significativi.
Particolarmente interessante è il DVD: niente speciali né scelta di video e audio, però la qualità di immagine e suono rende decisamente bene. Questo DVD a dire il vero altro non sarebbe se non la raccolta “Storytelling Giant”, uscita in VHS nel 1988 e finalmente riedita per il nuovo supporto. I Talking Heads sono una delle poche band che ha saputo sfruttare lo strumento videoclip da un punto di vista pienament artistico: Byrne e soci qui mostrano di essere degli artisti a tutto campo, i video con la loro ironia sono perfettamente adeguati alla musica della band, ma ciò che fa più specie è l’ottimo livello della regia con le sue trovate geniali; eccezionale a mio avviso il duello a colpi di ballo in “Crosseyed and Painless” e il gioco di luci, ombre e colori in “Love for sale”, ma la regia, l’espressività e quel plus di umorismo contenuto in tutti i loro video rende ognuno di essi uno spettacolo davvero interessante, capace di soddisfare sia chi è più attento alla realizzazione tecnica dei clip che coloro che vi fossero interessati solo dal punto di vista dell’intrattenimento.
Detto questo rimane poco da dire, l’unico interrogativo che ci possiamo porre è: chi può essere veramente interessato a questo boxset? Per chi già possedesse l’intera discografia della band, c’è da dire che “Once in a Lifetime” potrebbe essere un oggetto superfluo, dopotutto gli inediti sono solamente delle versioni alternate. Ma c’è da dire che il DVD è un plus davvero notevole e atteso, il design e soprattutto la qualità con cui è stata realizzata la biografia della band lo rendono un oggettino di culto niente male. Per chi conoscesse i Talking Heads solo per brani sparsi e li avesse apprezzati, oppure non volesse mettersia reperire ogni loro album questa potrebbe invece essere la migliore occasione per conoscere la band più dettagliatamente. Insomma, spetta un pò alle vostre esigenze: di sicuro i Talking Heads hanno prodotto una release davvero perfetta sotto ogni aspetto.