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Puro emo-core. Questo il territorio in cui si muovono con agilità e grande personalità gli Aim, giovane band italiana formatasi nel 2003 e giunta immediatamente ad un contratto con la Inconsapevole Records che ne ha pubblicato, lo scorso ottobre, l’album di debutto “Limit Of Sight”. Un disco in cui hardcore, rock e melodia vengono fusi insieme con intelligenza e originalità dai quattro componenti del gruppo (i tre fratelli Camisasca – Luca, Marco e Matteo – e Marco Fiorello) per dare vita a nove brani forti e intensi che richiamano alla mente band come At The Drive-In (l’influenza più evidente, soprattutto per quanto riguarda la voce), Brand-New, Thursday e Funeral For A Friend. L’album si apre con la title-track: ottimo pezzo di due minuti e mezzo sospeso tra intro e spoken word che prelude all’attacco frontale della successiva “Skyscrapers and Cathedrals”, definita da una buona melodia vocale. Subito dopo arrivano gli episodi migliori di questo lavoro ovvero “I Owe It All To You”, “Belvedere” e “Inner War”: tutte ottime canzoni ben scritte e ben arrangiate che spaziano da atmosfere intime a momenti di energia pura. Altri pezzi degni di nota sono, senza dubbio, “From You To Me” e “Tutto Quello Che Meritiamo”, l’unico brano cantato in italiano.
In conclusione, “Limit Of Sight” è un buon disco d’esordio, coerente e altamente curato in tutte le sue parti. La produzione dei suoni poi è davvero buona (voci e chitarre sono gli elementi migliori, ma anche basso e batteria non scherzano) e tutti i musicisti sono all’altezza della situazione in ogni singolo brano.