Laura Nyro – Smile

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Può un disco essere magico? La risposta è…sì. Un disco come Smile, per esempio.
Che cosa si può dire su di una artista come Laura Nyro. Io credo che, in certi casi, le parole o la scrittura fatichino a spiegare, fare capire lo smisurato talento di certe persone, e credo che adesso siamo davanti ad uno di questi casi.
Laura Nyro, newyorkese, scomparsa prematuramente nel 1977 all’età di 49 anni, ci ha lasciato alcuni dischi di inarrivabile bellezza.
Va detto che nell’ambito della sua discografia, Smile, uscito nel 1976 quattro anni dopo Gonna Take a Miracle, viene generalmente considerato un album interlocutorio, quasi “minore”. E’ uno sbaglio. Sicuramente non possiede la varietà e la forza dirompente di quel capolavoro assoluto di Eli and the Thirteenth Confession, e nemmeno il cupo misticismo di New York Tendaberry.
Smile, piuttosto, è un delicato, magico collage di canzoni, cantate come solo lei era in grado di fare; Soul, Jazz, Gospel, R&B : tutto si fonde in modo perfetto e sublime. Quindi sì, un disco meno conosciuto e dirompente di altri, ma non per questo meno valido, anzi.
Io penso che, spesso, le opere cosidette minori siano la vera testimonianza dell’essenza di un artista. Smile è per Laura Nyro quello che The Wild, The Innocent & The E-Street Shuffle è per Bruce Springsteen, o Space Oddity è per David Bowie, tanto per fare due esempi; dischi sicuramente non perfetti, a volte ingenui, ma terribilmente affascinanti.
8 brani, tra i quali Sexy Mama, unica cover, pezzo iniziale dell’album. Per il resto, una indimenticabile sequenza di musica a 360°: Children of the Junks, Monkey, calde ballate venate di Soul, I am the Blues, Stormy Love, Midnite Blue, canzoni dai toni delicati e jazzati. Sopra di tutto la sua incredibile voce: calda, emozionante, piena di feeling. The Cat Song, commovente canzone-poesia dedicata al mondo degli animali. Smile chiude il disco, una ballata vagamente psichedelica, notturna, con uno strepitoso sassofono. Impagabile.
In definitiva, un disco da ri-scoprire assolutamente, creato da una cantautrice assolutamente inarrivabile.