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Ad un paio d’anni di distanza dal recente “The World Needs a Hero” (che continuava la scialba serie dei nuovi dischi Megadeth inaugurata nel ’97) il pacchetto di “The System Has failed” restituisce alle scene per poco più di 40 minuti Mr Dave Mustaine, da sempre una delle personalità più controverse dell’heavy metal. Il cantante-chitarrista è infatti parimenti noto per i propri immensi pregi ( tecnico-interpretativi) quanto per la sua altrettanto cospicua tendenza alla “scivolata di stile”. Quest’ultima release riassume entrambe le facce del nostro, rivelandosi un disco decisamente più “dethiano” dei suoi immediati predecessori, ma non per questo più valido in senso assoluto…spiegamoci meglio: chi già ha fatto la conoscenza dei Megadeth avrà certamente potuto apprezzare lo spessore del songwriting di Mustaine dal quale frequentemente traspaiono temi politico-sociali parecchio distanti dalle liriche tutte guerre-elfi di gran parte del metal classico. L’ironia caustica ed intelligente del leader ritorna anche in quest’ultimo capitolo, nel quale si sentenzia che “Il Sistema ha fallito” con lo stesso ardore con cui anni fa il combo stabiliva che la gioventù fosse anestetizzata ( Youthanasia ) : la prima, introduttiva “Blackmail the Universe” non risparmia cinici, impietosi, ma fottutamente eccitanti, richiami ai recenti casi-dirottamento senza usare nessun tipo di retorica, anzi sulla falsa riga del punk più feroce. E’ solo un esempio di quegli spiragli di luce che qua e là si intravedono in “The System…”,e che uniti alla voce sempre acida, stridula e cattiva del vocalist, costituiscono la componente più nostalgica e riuscita dell’album . Non mancano purtroppo, le note dolenti: l’assenza di una vena compositiva sufficientemente convincente (che da sempre pone i Megadeth un gradino sotto i loro stretti parenti, i Metallica, dei quali Mustaine fu la prima chitarra solista) nemmeno più compensata dalla filosofia pesta-duro di “peace Sells…” ma abbandonata a se stessa, è destinata a rivelare di tanto in tanto una pochezza piuttosto disarmante. Se poi si considera che a fare da regista è solo ed unicamente l’Ego di Dave, che continua a barricarsi dietro il monicker del gruppo anche dopo la dipartita del bassista Dave Ellefson, non ci si può stupire un granchè di fronte a svarioni come “Of Mice and Men” (ennesima, canonica frecciata a Hetfield e Ulrich nonché canzone di valore quasi nullo…) anche se posta accanto a brani di indubbio valore, quali il primo, thrasheggiante singolo “Kick the Chair” o la coinvolgente “The Scorpion”, magistralmente interpretata dallo stesso frontman.
Se lo dicessi a Mustaine rischierei probabilmente il pugno dello stomaco più doloroso della mia vita, ma, inter nos, nell’itinerario artistico dei Megadeth i Metallica continuano a dettare legge: con la differenza che i four horsemen rilasciano i dischi e segnano le loro svolte qualche anno prima del loro ex compagno e con un responso di critica e pubblico decisamente più coinvolto rispetto a quello ricevuto dal gruppo in questione; infatti, ora che anche Dave e compagni hanno passato la loro fase “load e Reload”, con le relative critiche di commercializzazione, raggiungono i cuginetti adottando la loro stessa filosofia del “ritorno indietro ma non troppo” e incidendo un cd che rispolvera a tratti il thrash sound degli albori. Ma se l’ascolto di St Anger ( bello o brutto che fosse) aveva diviso le reazioni dei fans in maniera profonda, “the System has Failed” non farà altro che lasciare il tempo che ha trovato presso i vecchi ammiratori dei Megadeth, trattandosi di un disco più o meno metal, più o meno veloce, più o meno riuscito ma sicuramente insipido…