Free – Fire And Water

Acquista: Data di Uscita: Etichetta: Sito: Voto:

Quando parliamo della scena rock blues inglese (detta anche British blues) siamo soliti parlare dei vari John Mayall, Eric Clapton Ten Years After ecc dimenticandoci di una band che, nonostante sia durata pochissimo, ha ispirato moltissimi gruppi e segnato un solco profondo nella storia del rock. La storia dei Free è durata in pratica meno di 3 anni ma il loro insegnamento è andato ben oltre. Essi sono stati precursori di un hard blues allo stesso tempo potente e melodico, ricco di ritmi sincopati e di grande pathos emotivo che poi nel corso degli anni ha influenzato centinaia di musicisti. I nostri erano Paul Rodgers alla voce, un cantante profondo e potente dotato di una grande espressività ed in grado per questo di cimentarsi sia con i brani più duri che con le ballate. Paul Kossov alla chitarra invece era uno strumentista atipico per quel periodo. Allora sulla scena inglese andavano alla grande i chitarristi super tecnici alla Clapton o super veloci alla Alvin Lee, Paul invece era un chitarrista essenziale, suonava poche note e di solito le trascinava molto, allungandole sull’insegnamento di grandi maestri americani, come Albert King, ma con uno stile proprio ricco di malinconica espressività. Alla batteria sedeva Simon Kirke, egli none era certo un mostro ma aveva il grande pregio di sapersi mettere totalmente al servizio della band, questo in un periodo in cui era di moda per i batteristi cimentarsi in lunghi assoli era una qualità rara. Per ultimo ho lasciato quello che è stato senza dubbio l’elemento più geniale del quartetto inglese vale a dire il bassista e compositore Andy Fraser. Nonostante la sua giovanissima età (quando si unì alla band aveva da poco compiuto 16 anni) Andy (formatosi alla scuola di John Mayall) è stato un vero precursore , il prototipo del bassista moderno. Con lui il basso ha raggiunto una dignità che fino ad allora gli era sconosciuta sulla scena inglese (negli USA già c’erano state ABB e Dead). Proprio nelle inusuali linee melodiche del basso di Fraser risiede la peculiarità del sound dei Free. I nostri esordirono nel 1968 con l’album “Tons Of Sobs”a cui fece seguito “Free” dl 1969, ma fù con il successivo “Fire Ana Water” (1970)che raggiunsero il successo trascinati dall’irresistibile riff di “Al Right Now” uno dei più celebri della storia del rock. Purtroppo questo album segna al tempo stesso anche la fine della band che dopo una serie di album mediocri , da cui si salva solo il live del ’71, si scioglierà. Nonostante questo le 7 tracce che compongono questo album sono un grandioso mix di furia hard-blues e dolci e malinconiche ballate, un piccolo gioiellino che vale davvero al pena di riscoprire. Ad aprire l’album troviamo la title track, grande hard song sincopata e lievemente psichedelica dove possiamo subito apprezzare il peculiare suono della chitarra di Kossov che sferra i suoi lamenti lancinanti ben sorretta dalla funambolica sezione ritmica. “Oh I Wept” è invece una dolce ballata ricca di melodia e trasporto, splendida la prova vocale di Paul che dopo aver graffiato nella precedente song in questa ci mostra il suo lato più intimo e sensuale. “Remember” è ancora una ballad melodica ma al contrario della precedente qui spicca il suono della chitarra di Kossov e soprattutto quello del basso di Fraser che guida il brano verso lidi melodici che ricordano il southern rock della ABB. La successiva “Heavy Load” è invece notturna, avvolgente e malinconica; splendida la performance di Rodgers vero mattatore del brano. “Mr Big” è uno dei grandi classici dei nostri e forse il brano che meglio ci permette di apprezzare tutta la genialità del basso di Fraser che guida il brano mentre la sei corde di Kossov graffia con brevi e ficcanti incisi. “Don’t Say You Love Me” è ancora una ballad di grandissima presa che precede la strepitosa “All Right Now” il brano simbolo dei Free. Un riff killer che le dona un tiro pazzesco, grande melodia di fondo e un ritornello che ti entra subito in testa sono gli elementi di uno dei brani simbolo degli anni ’70. Purtroppo al storia dei Free finisce qua, pochi anni più tardi Kossov morirà di overdose mentre gli altri si divideranno in una moltitudine di progetti solisti di scarso valore. Ci sarà anche una reunion ma la magia era ormai finita per sempre. “Fire And Water” rimane comunque uno dei grandi album rock degli anni ’70, una delle pietre miliari del genere assolutamente impedibile per tutti gli amanti del rock ad alta gradazione di ottani.