Parker, Graham – Live! Alone in America

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Il londinese Graham Parker è uno dei Grandi Perdenti del Rock: personaggio schivo e poco incline a sottostare alle leggi del business, è sempre rimasto un po’ a metà strada tra l’essere un personaggio di culto e un musicista di successo. Esponente di quel filone del Rock inglese nato a metà anni ‘70 facente riferimento, oltre a lui, a personaggi del calibro di Elvis Costello, Joe Jacson, Dr. Feelgood ecc.
E’ stato autore di alcuni dischi bellissimi, per lo più nella prima parte della sua carriera : Howlin Wind (1976), Stick to Me (1977) e lo stupendo Squeezing out the Sparks (1979). Ma anche negli anni seguenti, pur non facendo cose indimenticabili, ha mantenuto una produzione di buon livello. Rock di gran classe, intriso di R’n’B e di Soul, ritmato ed elettrico, ma anche potentemente melodico.
Live! Alone in America è uno strepitoso live, registrato durante un concerto tenuto a Philadelphia nell’Ottobre dell’88. Un piccolo Club, sul palco un uomo solo: nessun gruppo o altri musicisti. Solo Graham con la sua chitarra elettrica e la sua voce. Il risultato è davvero incredibile, una quindicina di canzoni; praticamente tutte le migliori della sua carriera: un musicista in serata di grazia, grande chitarra ed una performance vocale davvero entusiasmante. Parker, tra un brano e l’altro, parla e scherza con il pubblico, il quale lo ricambia partecipando con calore ed entusiasmo alle stelle. L’inizio è già folgorante: una grande versione di White Honey, grande pezzo e grande interpretazione. Segue Watch the Moon come dawn, più pacata e tranquilla. Black Honey e Protection sono due classici di Graham Parker: grandissima voce, pubblico in delirio. Da qui in poi è una sequenza di canzoni al fulmicotone, dei veri e propri inni: Soul Corruption, Gypsy Blood, Durban Poison, Back in Time, You Can’t be too Strong (bellissima!). Chiude una strepitosa A change is gonna come. Il pubblico non ha nemmeno più la forza di applaudire!
Cosa dire, un disco dal vivo come ce ne sono pochi: diretto, entusiasmante, bello dalla prima all’ultima nota. Grande Graham !