Fog – 10th Avenue Freakout

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Quando si dice che i Radiohead lasciano il segno. Andrew Broder, aka Fog, deve aver sicuramente ascoltato Amnesiac e Kid A fino alla sfinimento prima di concepire questo 10th Avenue Freakout, poiché il contenuto dell’album non si discosta molto da quei due lavori sopraccitati. Ricorderete Fog nel duo Hymie’s Basement, a far di spalla ad un ispiratissimo Why? (il solito giro Anticon): ecco togliete lo stralunato rapper e metteteci Tom Yorke. Avrete un disco di bozzetti elettronici/lo-fi molto belli, ma fortemente derivativi – se non teniamo conto di The Poor Fella e il proto ambient di The Small Burn – tanto che per uno strano caso di deja-vu addirittura vi ritroverete ad ascoltare una National Anthem nell’identica posizione di scaletta di Kid A. Per il resto, si è capito che a Broder piace moltissimo il timbro e la cadenza sbiascicata della voce di Yorke, che il giro della Anticon l’ha fulminato e che le radici cantautoriali attorno al modello di Smog ci sono sempre, e ben in vista; che la drum machine è uno strumento che può dare moltissime soddisfazioni, e che in fondo i progetti di Doseone e Why? sono veramente fighi, con quei suoni da hip hop svenato ed emotivo. In sintesi, 10th Avenue Freakout è il più bello e fedele emulo dei Radiohead ultimo periodo: in tanti c’hanno provato, ma solo lui c’è riuscito.