Bluvertigo – Acidi e Basi

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C’era una volta un bisogno d’espressione, una necessità di cacciare fuori verso il mondo tutto quello che si tiene dentro, c’era la volontà di farlo attraverso la musica. Questo bisogno, questa impellenza è quella che ha portato tantissimo ragazzi alla musica, a suonare e a farsi sentire attraverso i dischi. Come poi le cose vadano avanti saranno spesso loro, a volte il semplice caso a deciderlo. Questo per introdurre la recensione di quello che per me è uno dei dischi più belli degli anni novanta del rock italiano, ossia l’album d’esordio dei monzesi Bluvertigo, esplosi poi al clamore delle masse col disco successivo, ma la freschezza e la forza comunicativa di un lavoro come questo “Acidi e basi” resta per quanto riguarda i miei gusti l’apice della loro carriera. Già dall’iniziale “L’eretico” si è travolti da un vortice di energia e rabbia, una canzone cattiva e potente, con uno stile che spesso si ritrova in questo disco, come nella conclusiva “il dio denaro” e nella splendida “iodio”, forse una delle migliori trasposizioni del sentimento odio in musica. Nell’album si alternano anche momenti più quieti come le romantiche “I still love you” e “complicità” (cover in italiano di un pezzo dei depeche mode). La forza di questo lavoro sta nella contaminazione, nel sovrapporsi di generi che va dal synth-pop anni ’80 al funky passando per un’attitudine rock, il tutto accompagnato da testi favolosi. Apice dell’album per quanto mi riguarda il manifesto “decadenza” che nel suo testo racchiude un po’ quella che è la filosofia del gruppo di Morgan e Andy, dominata da un ritornello che fa venire in mente il miglior Battiato sa essere fortissima nel conquistare l’ascoltatore e nell’introdurlo perfettamente nel mondo e nello stile dei Bluvertigo. Un album costruito alla perfezione che sa ancora essere attuale e pieno di ottime idee musicali, capace di rappresentare un momento favoloso della musica nel nostro paese è indispensabile per capire l’arte e le capacità di un gruppo e di dei musicisti che tanto hanno dato alle note in Italia e tanto continuano a dare.