Death in Vegas – The Contino Sessions

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Come definire un disco dove sette tracce sono brutte quando non rasentano l’inascoltabile, una è carina e un’altra è un capolavoro? Mi trovo in difficoltà ascoltando un album come questo, forse le parole che mi vengono prima in mente sono “la conferma di una non conferma”, questo dipinge abbastanza bene “The contino sessions” dei Death in Vegas. Il disco in questione è uno di quelli che mi fanno arrabbiare col suo autore (pur non avendone praticamente diritto), questo perché la prima canzone dell’album è anche una di quelle che mi piacce più ascoltare, la fantastica “Dirge” è uno dei più bei crescendo elettronici mai composti, anzi probabilmente è la miglior cavalcata elettronica mai incisa. Fin dalla partenza con la chitarra che accompagna quella lenta nenia che sembra un mantra non si può non adorare questo brano che pian piano sale una salita di suoni fino a un degenero finale con pochi eguali. Però c’è un però: il resto del disco è totalmente insipido, tra l’elettronica meno ispirata e il brit-pop più insulso dimostrando come non basta essere ottimi musicisti se non si hanno buone idee per fare dei bei dischi, e tra un’ospitata e l’altra l’album non dice assolutamente nulla, a parte la parentesi abbastanza piacevole di “Lever street”. Se lo trovate prendetevi al volo il singolo di “Dirge” per il resto questo album può piacere e non piacere, a me personalmente non dice veramente niente.