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Il “Live/Dead” è con ogni probabilità il più bello, significativo e importante disco dal vivo registrato durante l’era psichedelica, uno di quegli album sempreverdi a cui nel corso degli anni è stata necessaria solo una rimasterizzazione ad opera della casa discografica, perché l’aggiunta di bonus tracks avrebbe solamente rischiato di snaturare l’essenza del disco. Finora, per gli amanti del rock appassionati dei Grateful Dead questo live è stato il non plus ultra, facendo eccezione per l’immensa produzione di album dal vivo riguardanti la band di Jerry Garcia, ancora oggi oggetto di culto per i fanatici “Deadheads”, o per un fantomatico e ormai introvabile cofanetto di dieci CD comprendente tutto lo scibile sui concerti di quel mitico 1969 in quel Fillmore West che forse è stata l’unica vera casa dei nostri zingari psichedelici. La Rhino tuttavia sembra esser voluta venire incontro a chi volesse un nuovo “Live/Dead”, riuscendo in un’impresa che per chiunque sarebbe stata pura follia. Analogamente a quanto fatto dalla Legaci con il “Fillmore” della Allman Brothers Band, gli uomini della Rhino hanno estrapolato il meglio di quelle quattro serate dando vita a un triplo CD dal valore storico inestimabile, con un digipak splendido ricco di foto dell’epoca e di un resoconto esaustivo di quegli storici show. Abbiamo dunque un primo CD che ci fa apprezzare la vena più folk e blues della band, con una pregevolissima versione del classico “King Bee”, per poi esplodere nel secondo disco in tutta la follia della leggendaria jam di “Dark Star”, che invece apriva il classico “Live/Dead”; da notare che qui la versione di “Dark Star” è quella di un’altra serata, leggermente più breve, e che la jam include anche “Death don’t have no Mercy”. Il meglio tuttavia arriva proprio nell’ultimo CD del set che, fatta eccezione per l’opener “That’s for the other one”, altro non è che un’unica jam di oltre 60 minuti che si chiude, al solito, con “We bid you goodnight”. Eppure, a ormai quarant’anni di distanza da quelle notti al Fillmore e a dodici dalla scomparsa di Jerry Garcia, lo show dei Grateful Dead non pare essere ancora finito. Forse i veri immortali del rock sono loro, chi può dirlo, nel frattempo ci troviamo di fronte a un nuovo capolavoro non solo destinato ai Deadheads più incalliti, ma a tutti gli amanti del grande Rock.