Mew: Why Are You Looking Grey?

Grandi aspettative per i Mew, dopo un grandissimo disco come l'ultimo “And the Glass Handed Kites”.
“Dai Jonaaaaaas!!!”
Partenza ruffianissima con il singolone “Special”, da subito suoni cristallini seppur con la chitarra troppo in secondo piano, un gran peccato perchè nel loro sound è un elemento molto importante. Perfetta aderenza alla versione CD (e questo è già una mezza critica), scatta l'accoppiata “Circuitries of the Wolf” e “Chinaberry Tree”, l'atmosfera si riscalda un po', poi ci si butta su pezzi più lenti dagli album precedenti. E si sente, c'è poco da fare ma l'ultima uscita è due gradini sopra al resto della loro produzione, con quell'ormai maturo dialogo tra chitarre-basso-batteria-tastiera, con i sognanti intrecci vocali di una “White Lips Kissed”, per esempio.
“Jonas, sei mitiiiicoooo!!!!!!”
Dietro al palco, proiezioni psichedeliche abbastanza standard, inframezzate da proiezioni oniriche leggermente più originali seppur abbastanza monotone. Gatti (Mew?) che suonano violini, omini volanti stilizzati, stralci di testi. Dopo una mezz'oretta colpo di scena. Il tanto acclamato cantante/chitarrista “JOOONAAAS!!!” (a tratti sembrava di stare ad un concerto dei Backstreet Boys) resta solo sul palco, gli portano vicino la tastiera e lui rapidamente spiega che suonerà un paio di pezzi un po' diversi dagli altri. Neanche finisce di parlare che già attacca frettolosamente, 4 accordi sbattuti là carichi di delay, linee vocali scialbe e tanta noia. A giudicare dai sorrisi estatici delle giovani e alternative ragazze accanto a me io sono l'unico ad aver avuto questa sensazione, ma per fare un paio di pezzi solisti del genere ci vuole carisma, calma e feeling col pubblico che durante tutta la brevissima serata non si è mai creato, tantomeno nel suddetto intermezzo zuccheroso. Finito lo strazio con un mega-applauso, gli altri quattro risalgono e le cose sembrano andare decisamente meglio: “The Zookeeper's Boy” è davvero un pezzo della madonna, la sensazione di “ma è il cd o sono veramente dal vivo?” c'è ancora, però niente da fare, il ritornello è da coro da stadio e lo stacco di piano e voce è da lacrimuccia obbligatoria.
“Grandissimo Jonaaas! Jooonaaas!!”
Proprio mentre penso che ancora non hanno fatto “Why Are You Looking Grave?”, attaccano un paio di altre canzoni e poi escono. Tornano, ne fanno altre due e finiscono. E non mi fanno “Why Are You Looking Grave?”. Intanto il concerto è finito, praticamente un'ora, che per 13€ non mi sembra esattamente il massimo, date poi le sudette piccole pecche di coinvolgimento del pubblico e di “emozioni”. Ora, sono 3 concerti di fila che vedo e che mi lamento del prezzo e della scarsa durata, forse i tempi cambiano o forse sto diventando sempre più tirchio e pretenzioso, ma l'amaro in bocca resta sempre, contando anche l'assenza di gruppi spalla. Una mezza delusione, la riconferma di grande talento ma di una ancora insufficiente esperienza nel live, dove non basta essere precisini pulitini senza sbavature e inconvenienti, ma dove serve tanto feeling e empatia con chi ti sta a sentire.