Valentina Lupi: Cappucetto Rosso mette su una band…

Se non ci fossero state le note lontane e distorte del sound check a guidarmi non sarei mai riuscito a trovare il locale; il Villaggio Globale infatti é un centro sociale sperduto in un’area disastrata e sinistra nel cuore del quartiere di Testaccio. Una luna quasi piena illumina sinistramente il gazometro (reperto d’eccezione dell’archeologia industriale romana) e un tendone da circo ormai in disuso mentre un viottolo di san pietrini conduce alla lunga e alta struttura del Villaggio. Entro dalla “porta artisti” ed ecco Valentina sul palco a provare. Un cenno di saluto e la lascio in pace per farmi un bel giretto in questo posto per me nuovo e strano. A differenza del panorama spettrale che incombe fuori, l’interno é molto piacevole con un non so che di casalingo. Qua e là sui muri si notano pitture che dimostrano una fresca volontà di fare arte.. si intravede una piccola biblioteca e poi il bar. Questa sera Valentina Lupi divide il palco con i Cappello a Cilindro con i quali in passato ha già intrapreso varie collaborazioni. Purtroppo, dato l’orario tardo in cui avrebbero iniziato, ho disertato la loro performance ma li avevo già visti un paio di settimane fa a MarteLive, una manifestazione poli culturale che si sta svolgendo in questo periodo all’Alpheus. Nella stessa manifestazione, ma in data diversa, ho avuto modo di vedere anche per la prima volta Valentina. Dato l’endemico caos di MarteLive in quella occasione non ero riuscito a gustarmela appieno ma ho rimediato stasera. “Non voglio restare Cappucetto Rosso” é il suo primo lavoro ma colpisce il fatto che é già un prodotto estremamente omogeneo e ben confezionato. Non sembra affatto un album di debutto. All’ascolto si percepisce subito l’immediatezza e il calore di una voce piena e pulita che dal vivo é davvero coinvolgente e potente, capace di immergere l’ascoltatore in ballate con sonorità rock-pop di ottima efficacia. Valentina si diverte a giocare con la sua voce e fa divertire il pubblico. Lunghe ombre che ballano si stagliano sulla parete alle sue spalle; sono i suoi amici nel backstage che fanno casino. Lei si rivolge a loro, al pubblico e ai membri della sua band trovandosi perfettamente a suo agio sul palco. Sarà che é più o meno in giro fin dal 2001 e di palchi ne ha visti eccome con numerose apparizioni nei locali romani e partecipazioni ad eventi tra cui il Roma Live Festival e l’Heineken Jammin Festival nella sezione emergenti. Entra in scena coperta da un drappo scarlatto con tanto di cappuccio che le nasconde il volto e che volerà via dopo i primi brani richiamando un pò la sensazione dominante che si percepisce nel suo disco. Una Cappucetto Rosso che esce dall’infanzia in modo consapevole, grintoso e un pò disincantato. Pezzi come “fiore del male” e “come scriveva Benni” riecheggiano nell’ambiente coinvolgendo tutti con la loro semplicità e freschezza. Valentina inoltre é supportata da una band di prim’ordine, affidabile, che riesce a porla nella condizione di dare tutta se stessa sul palco. L’unica pecca é stata la durata dell’esibizione.. troppo poco!

Altre foto le potete trovare su www.concertinalive.it