False Friends – False Friends r'n'r Saviour

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Oggi qualsiasi recensore esige un press pack completo e ben confezionato, con bio, magari foto e quant’altro prima di prendere in considerazione i gruppi emergenti. Ed esige ovviamente che la registrazione dell’opera di cui si richiede il parere sia ben curata. Ma per me, che vengo dagli anni 80, quando ancora i demo venivano incisi su musicassetta, tutto ciò non ha molto valore. Prediligo le idee, per lo più. Pertanto, quando mi sono visto arrivare lo scarno slim case dei False Friends, con nessuna nota biografica, copertina mal fotocopiata e ritagliata e solo un pezzo di carta in cui mi si richiedeva, con eccessiva educazione tra l’altro, un parere sul cd, ho avuto un piccolo sussulto nostalgico che mi ha fatto rimanere il gruppo immediatamente simpatico.
Metto su il cd e cosa sento? Un rock psichedelico di stampo garage, sponda inglese, nudo e crudo, vibrante, vintage nei suoni e nei riferimenti e precario (come giusto che sia) nella registrazione. Un’opera coraggiosa che sembra uscire direttamente dagli anni 60, composta da brani riuscitissimi sotto il profilo compositivo e decisamente psichedelici, non contaminati da echi space rock, tanto meno da citazioni progressive: solo psych rock ‘n’ roll vecchia maniera, sbilenco, obliquo eppur gustoso nelle melodie, come nella miglior tradizione inglese. “Rocket ufo”, “Pop torture” “Peach” , questi alcuni dei titoli che ho ascoltato ininterrottamente per molti pomeriggi, prima che si materializzasse la convinzione che questi False Friends sono realmente dei fuoriclasse. Da segnalare in scaletta la presenza di una cover, “Dreams”, dei leggendari Kinks di Ray Davies, tra l’altro eseguita in modo più che egregio. Bravi ragazzi!

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