BATTERISTA DEI LA QUIETE – 14 – 03 – 2007
Jesu "conqueror" – penso che tutto ciò che esca dalla mente di justin broadrick sia oro, e jesu è in assoluto il gruppo vivente che negli ultimi 2 anni mi abbia più entusiasmato. in quest’ultimo disco chitarre ribassate di una pesantezza da death metal che suonano accordi da puro shoegaze si fondono con un cantato sempre più melodico e,mi si passi il termine, pop. il prodotto non è esaltante quanto i loro ultimi due lavori, rimane comunque un disco da ascoltare, anche solo per 2 canzoni, quali: conqueror e medicine.
the cure "disintegration" – non penso ci sia bisogno di spendere molte parole. un disco che ho riscoperto dopo 6 anni avendo trovato da poco la versione in vinile. uno di quei capolavori che non invecchia e non stanca mai, secondo mio modesto parere il loro miglior disco in assoluto.
revolution summer "st" – sono una nuovissimo gruppo di bologna-forlì e il cd è uscito appena 2 settimane fa. i rs suonano HC nell’accezione più classica: canzoni corte, veloci, incazzose. in un genere in cui musicalmente oramai è estremamente raro trovare qualcosa di originale e riconoscibile, sti 5 giovani se ne escono con 6 pezzi che portano il loro nome e quello di nessun altro. sono cupi, pessimisti, maligni, certi riff di chitarra rasentano il black metal. una mazzata di morte, una rinascita. da ascoltare fino alla nausea.
pere ubu "cloudland" – ci ho provato 3 volte a scrivere qualcosa su sto disco, non ci riesco proprio, mi arrendo. mi mettono allegria loro.
boston "st" – i boston non hanno avuto tanta fortuna come altri loro connazionali dei loro tempi (il disco è del ’76). forse il loro unico pezzo che è rimasto nella memoria, almeno in italia, è "more than a feeling" resa di nuovo in auge dalla serie TV scrubs (si lo ammetto, è stato grazie al telefilm che mi sono avvicinato a loro). ottimo pop-hardrock come veniva fatto in quegli anni.
the organ "grab tha gun" – si già detto tutto il dovuto su questo disco, ma ribadisco: la versione femminile di morrisey che canta sulla musica dei joy division. chitarre con flager, basso portante e tutto il resto per fare un disco new wave. l’originalità è davvero un’altra cosa. tutto sommato non posso negare di aver ascoltato questo cd decine di volte con discreto godimento.
russian circles "enter" – trio che in europa ancora pare non si inculi nessuno mentre in america riscuote parecchi consensi. sulla carta probabilmente non sono invitanti visto il quantitativo di gruppi che oggi fanno questo genere: rock strumentale nello stile di pelican, explosion in the sky,mare e a tratti godspeed you! black emperor. quindi chitarre progressive che espolodono in distorsioni epiche e melodie struggenti. i russian circles però hanno qualcosa di particolare che in qualche modo li distingue, sono estremamente violenti e hanno un batterista che picchia come un bastardo (a differenza dei pelican per esempio), diciamo che tra le parti calme e quelle "pese" tipiche del genere, le seconde hanno la netta maggioranza. in certi punti del disco è praticamente impossibile tenere fermo il culo e/o la testa.
nathan fake "drowing in a sea of love" – questo giovane 23enne inglese l’ho davvero scoperto solo qualche giorno fa. elettronica shoegaze che per forza di cose non può che ricordare davvero tanto i francesi M83 (che io consiglio sempre a tutti di ascoltare ed amare). questo dischetto malinconico va giù davvero bene,ascolto perfetto da accompagnare alle faccende da sbrigare poco prima di andare a letto.
minus the bear "menos el oso" – noti come: il gruppo del chitarrista dei botch, ma con i quali in comune hanno ben poco. indie rock matematico e dalle melodie estremamente raffinate con un cantato eccelso, che, non so spiegare perchè, mi ricorda quello dei braid. melodie che non rimangono assolutamente in testa al primo ascolto ma ora che conosco bene le canzoni mi ritrovo a canticchiarle durante la giornata. probabilmente con i bothc in comune hanno "soltanto" la genialità del chitarrista che ha ben pensato di non usare praticamente mai il plettro e di diventare una specie di dio del tapping.