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Il nuovo lavoro dei 65daysofstatic mi ha lasciato inizialmente molta perplessità, dovuta principalmente al fatto che questo ‘The Destruction Of Small Ideas’ pur restando sulle coordinate tipiche della band -quel mischiare post-rock agguerrito, pizzichi di elettronica e sfuriate prepotenti- sembra più un album di una band ispirata dai 65daysofstatic che un loro nuovo album vero e proprio. Il disco è praticamente una rilettura effettuata dal gruppo sul suo stesso materiale, meno travolgente del fenomenale ‘One time for all time’, ma più lineare, preciso, come se volessero provare a mettere ordine nel marasma sonoro che sono stati capaci di creare finora, cercando quindi di aggiustare la mira delle cannonate musicali lanciate fino a questo momento sulle fondamenta del post-rock moderno.
‘The destruction fo small ideas’ mai si riduce a trascinarsi, che si ascolta con piacere, ma che un po’ manca di nuove idee, di evoluzione vera e propria, cosa che invece mi sento di potermi aspettare da un gruppo che era riuscito a spiccare così bene lasciando il suo segno indelebile sulla musica moderna.
Un ascolto piacevole, che non delude ma che allo stesso tempo non stupisce e non travolge come dovrebbe, più che altro se si conosce già bene il gruppo. Sinceramente spero che questo disco sia solo una presa di coscienza del cammino già svolto, un guardarsi indietro preparandosi a intraprendere nuove corse sonore, di quelle che lasciano senza respiro e a cui i 65daysofstatic mi avevano piacevolmente abituato.