Amiina – Kurr

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Penso di essere ben poco originale ad avere conosciuto le islandesi Amiina grazie al tour in cui aprivano le date dei Sigur Ros qualche anno fa. Quel che conta però è che le ottime impressioni avute in quei concerti vengono totalmente confermate e ampiamente migliorate in questo disco.
La prima cosa che mi ha colpito di ‘Kurr’ è l’atmosfera che le quattro ragazze riescono a creare grazie alle loro caldissime sonorità; un clima accogliente, domestico, come il letto caldo nelle domeniche mattino d’inverno quando puoi restare a dormire. Tra archi, glockenspiel, tastiere e altri strumenti le Amiina creano semplici dolcissime melodie dando all’ascoltatore un senso di quiete, portandolo a uno stato di calma felice splendido. La forza di ‘Kurr’ sta nei particolari, in quelle piccole parti melodiche che spiccano all’interno dei brani diventandone protagoniste, basta ascoltare i violini di Rugla per rendersene conto, ingredienti essenziali di piatti prelibati che rimangono in mente già dalla prima degustazione per poi ripresentare sempre lo stesso piacere anche nei successivi incontri.
L’esordio su lunga distanza delle Amiina si rivela una promessa completamente mantenuta, un disco che nulla ha da invidiare agli altri lavori del genere, a quei dischi provenienti dall’Islanda dedicati a atmosfere sognanti e al tepore dei suoni piccoli e rarefatti. ‘Kurr’ è un album tanto tranquillo quanto solare, luminoso nella sua grazia e nella timida educazione con cui va a deliziare l’ascoltatore. Bravissime!