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Io vi ho assimilati chi siete, come dite voi, e vi volevo avvertire che non apprezzo chi cerca di vendere la propria musica con stantii ammiccamenti pseudo-bisessuali che manco Manuel Fantoni vent’anni fa. La vostra vocalist è una bella figliola, e allora? Dovrebbe solleticare il mio intelletto pensarla intenta in qualche pratica saffica con una sua amichetta di nome Musica? No. Perché le recensioni, sebbene qualcuno possa dire il contrario, non le scrivo ancora col membro. Se volete cambiare qualcosa nel mondo della musica italiana, o auspicabilmente nella nostra società, cosa che dovrebbe a mio parere essere almeno una delle preoccupazioni di chiunque si definisca un artista, o che con l’arte voglia avere a che fare (e più che mai di chi si voglia fare portavoce della strada), per favore, non ripetete gli atteggiamenti protervi e stancamente edonistici di chi ci governa e di chi tutti i giorni ci terrorizza con modelli di comportamento inarrivabili o prestazioni impossibili. Perché questa non è la realtà, questa non è la vita. Perché la retorica del sesso ormai fa ridere solo i bambini, e la coca cola la bevono anche in parlamento (e ultimamente pure lo spumante e la mortazza vanno forte). Avete stancato, ha stancato questo modo di pensare, e la rovina è imminente. Cantate quella, semmai. Il vostro sfigatissimo recensore di ROCKlab.
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