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Il dicembre del 2007 ha visto l’esplosivo ritorno dei Calomito sui palchi genovesi con la nuova formazione, un gruppo che si conferma come una delle proposte più interessanti mai partorite dal capoluogo ligure; aspettando che tornino anche a incidere non ci può essere momento migliore per riscoprire questo disco uscito ormai quasi tre anni fa, dato che l’approccio alla musica del gruppo è rimasto praticamente immutato.
I Calomito hanno sempre avuto il magico pregio di far saltare le loro note come bambini esagitati intorno all’ascoltatore, di prendere il jazz quanto il folk e di trasformarli in un gioco appassionante senza vincitori e vinti, lasciando tantissimo divertimento sia per i musicisti stessi che per chi si trova ad assaporare le loro composizioni.
Il fattore sempre strabiliante è che il gruppo suona dannatamente bene, tutti gli strumenti spiccano nelle loro evoluzioni per tutta la durata dell’album con una classe veramente unica. Le otto tracce di ‘Inaudito’ si rivelano come un unico apice, una iniezione di allegria e di musica a dir poco splendida.
In poche parole i Calomito erano un gruppo unico, sia per le capacità che mettevano in campo che per come lo facevano, levando a jazz tradizionale e all’avanguardia la veste austera di cui spesso si vestono per mettergli abiti sgargianti e carnevaleschi, e anche oggi con la nuova formazione il risultato è lo stesso. ‘Inaudito’ è un gioco, un divertimento da assaporare dalla prima all’ultima nota nella sua versatilità e nella sua precisione, un album splendido da ascoltare a tutti i costi.