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Lo Scott Kelly collezione 2007/2008 riesce meglio in salsa grassa e distorta – vedi Given to the Rising – piuttosto che con questo scarnissimo ‘The Wake’, col quale perde molta dell’oscura patina di disperazione che ammantava quello ‘Spirit Bound Flesh’ di sette anni fa e non riesce a portare grandi innovazioni o spunti degni di nota. Via gli effetti dalla chitarra, via i pochi ma azzeccati innesti di synths rumorosi, via i controcanti aspri che contornavano le precedenti composizioni: non che The Ladder in My Blood non colpisca per immediatezza ed apocalittica semplicità, così come molto bella risulta la chisura dell’album, Catholic Blood in odor di Johnny Cash e Remember Me sostenuta da un arrangiamento stentatamente più pieno sono promosse a pieni voti. Il vero problema è la mancanza di coesione, una buona metà disco di difficile digestione, tra pezzi sostanzialmente monotoni che forse potrebbero salvarsi se non fossero ridotti alle stesse tonalità acustiche senza alcun guizzo dinamico e sormontati da quella voce che sì, amiamo con tutte le budella possibili, ma che in questa veste raggiunge picchi di noia difficilmente sopportabili.