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“Southern” nel senso molto ristretto di Pantera, e “Drinkstruction” che è più che altro un vezzo per giustificare le birre in copertina, dato che di alcolico e marcio in questo promo c’è ben poco: marasmi di riff panterosi ammassati su ritmiche decisamente poco groove e troppo asciutte, appiattiti ulteriormente da un cantato perennemente in growl – per farvi un idea, roba alla Leng T’che ultimo periodo – con sprazzi di scream stile ‘The Great Southern Trendkill’ (che era decisamente più southern e ovviamente originalmente Pantera). In qualcosa mi ricordano i pezzi meno riusciti dei Birds of Prey, in altri la piattezza di certe soluzioni Cazaresiane. Per quanto personalmente io sopporti poco l’iconografia southern decontestualizzata – cosa c’è di southern in Italia? A questo punto reinventatevi lo stoner calandolo almeno nel contesto nazionale, dai, basta con i teschietti e le bandiere sudiste quando siete di Roma! – non posso negare che tecnica, registrazione e produzione siano di tutto rispetto: manca un bel lavoro di arrangiamento, manca un bel po’ di tiro e una bella spruzzata di coinvolgimento. E togliete quella cassa appuntita che ammazza tutto!