Morlocks – Easy Listening For The Underachiever

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2008 Go Down facebook

Un disco tutto nuovo dei Morlocks. Se avessi vinto alla lotteria sarei stato meno contento, sono sincero. Non è per i soldi, a chi importa dei soldi? Chi ascolta i Morlocks non ha soldi, e neanche li vuole. Il fatto è che tutte le volte che prendo in mano il disco  – vinile colorato di rosso, stampa limitata a 500 copie, come per la ristampa di ‘Emerge‘ e qui ringraziate la Go Down Records – il pensiero corre inevitabilmente a quella sera d’estate in cui presentando l’albo mi distrussero trombe di Eustachio.

Credo fondamentalmente che per ottenere uno show degno di questo genere – il Garage-Punk più selvaggio che possiate mai ascoltare –, bisogna spingersi oltre, essere fantasiosi, ma soprattutto umiliarsi fino al midollo. Quella sera vidi i Morlocks partire proprio con tre pezzi di questo sfavillante nuovo albo, e tutto mi sembrò naturale, molto più naturale del solito. Insomma quante band propongono i pezzi nuovi a inizio concerto? Tante, forse tutte. In questo caso però l’evoluzione del suono sembrò così naturale da giustificare i tanti anni d’attesa. Chiariamoci subito, e lo dico per quelli che pensano che i nuovi Morlocks siano virati verso “un rock americano più radiofonico” – non ci crederete ma qualcuno l’ha detto veramente –, questa nuova reincarnazione della band di Koizumi è altamente tellurica. C’è il garage certo, ma è trattato con i fulmini. Del resto il titolo dell’album (semplici ascolti per lavativi) la dice lunga sul perché l’attesa sia stata così spasmodica, ma non spiega perché Leighton sia stato dato più volte per morto, peccato: anzi meglio. Dirty Red, Sex Panther e Teenage Head valgono da sole il prezzo del disco e rimettono in pista una band data per defunta. Una leggenda che ritorna. Acquisto obbligato.