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Dopo tre anni di attesa ecco la nuova fatica dei francesi Passe Montagne, “Oh my satan”, venti minuti per dodici canzoni tanto veloci quanto sorprendenti nel loro andare a colpire subito l’ascoltatore.
Proprio nella rapidità con cui si aprono e si chiudono i brani sta la forza di questo album, una dinamicità impressionante, una corsa impazzita e scattante tra pillole math-rock e costruzioni tanto spigolose quanto taglienti. Mettendo questo disco nello stereo non si ha un minuto di pausa, si resta senza fiato per ritmo e continui cambi di direzione che vanno però a unirsi in un eccezionale discorso unitario per tutta la durata del cd.
La musica dei Passe montagne arriva così a una nuova concretezza, a una rara capacità di sintesi che permette alle canzoni di “Oh my satan” di comunicare ogni lettera del loro messaggio musicale senza perdersi in inutili attese, dando quindi in pasto all’ascoltatore gustose ricette rock lasciandolo sazio a fine ascolto senza rinunciare alla qualità della proposta, come nella migliore nouvelle cousin.
Le precise costruzioni basso/chitarra/batteria vanno così a dare forma a uno scenario sonoro creativo e versatile, quadro perfetto delle capacità di un gruppo entusiasmante nella sua bravura nel dare freschezza al math-rock con un tocco personale e unico.