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Continua il processo che ha visto sempre più l’ex voce dei Can, Damo Suzuki, avvicinarsi al panorama musicale sperimentale italiano. E se inizialmente i risultati mi lasciavano un po’ dubbioso (la facciata dedicata al Damo Suzuki Network nel vinile della collana Sound Metak era un po’ sconclusionata pur contenendo già spunti più che validi) con questo nuovo album si può dire che iniziano a farsi veramente interessanti i frutti di questo connubio.
Registrato dal vivo al circolo culturale Luogo Comune di Faenza, questa unica traccia da quasi cinquanta minuti vede partecipi artisti come Xabier Iriondo, Mattia Coletti, Diego Sapignoli e Andrea Belfi, i quali vanno a stendere un tappeto di note e atmosfere su cui la voce di Damo va a creare un flusso continuo dando alla musica un groove unico.
Il vortice dinamico creato da Suzuki riesce così ad amalgamare i suoni in un blues ipnotico e incredibile, una corrente che cattura l’ascoltatore grazie a litanie e incursioni gutturali, improvvisi momenti ritmici in cui la voce si tramuta formando un continuum con le bellissime costruzioni degli altri strumenti.
Scrivere che Damo Suzuki è un artista tanto difficile da inquadrare quanto unico nella sua espressione musicale non è certamente una novità, ma attraverso questo disco emergono quelli che sono i lati migliori del suo estro, della sua capacità inimitabile di essere lui stesso musica e ritmo. ‘Tutti i Colori del Silenzio’ riesce così non solo ad essere l’ennesimo capitolo del percorso di Damo Suzuki, ma riesce a fissare anche su disco il risultato dell’unione di questo talento con quello di alcuni dei più interessanti e creativi musicisti italiani, e questo basta per dire che un disco simile merita molto più di un semplice ascolto.