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14 Febbraio 2011 | Turnstile | gruffrhys.com |
Quando si parla di Gruff Rhys s’intendono molte cose.
Lo si annuncia come leader degli scoppiettanti Super Furry Animals, lo si apprezza nelle sue “scappatelle” da solista ed ora, lo si quota persino nelle gallery d’arte moderna. Con l’uscita del suo terzo album in solitaria, Hotel Shampoo, l’ecclettico Gruff ha pensato bene di presentare (l’installazione è in mostra a Cardiff) la sua infinita collezione di Shampoo e oggettistica varia delle stanze d’Hotel in cui è stato. La facilità con cui Rhys trasforma una passione in un oggetto d’arte, è disarmante. La stessa inclinazione, la stessa semplicità, l’adopera nella sua musica, veri e propri tasselli d’eleganza e leggerezza racchiusi in un mosaico d’atmosfere ‘sixties molto cinematografiche.
In questo viaggio indietro nel tempo, a bordo di una lambretta, s’incontrano dodici tappe accurate e ben “vestite” da Gruff. Shark Ridden Waters, orchestrata a dovere, è un opera raffinata e ricca d’atteggiamenti chic che in Sensation in the dark ritroviamo accompagnate da una ritmica più marcata e fluida. Un opera che ha il sapore di un lungo trailer che abbraccia una lunghissima parentesi dell’immaginario collettivo, rigorosamente in bianco e nero, un bacio interminabile fra archi e trombe che sbocciano nel loro massimo splendore in Vitamin K, un quadro che sfiora derivazioni della psych music degli anni sessanta dei Beach Boys con una buona dose di un pop timido e orecchiabile.
Questo capitolo si offre al pubblico con una facilità d’assorbimento difficilmente ripetibile, accompagnato dall’alone magico di un cinema tutto quanto racchiuso nella fantasia di Gruff Rhys, una dolce ventata di aria fresca per chi sa sognare accompagnato da una buona musica.