Zomby – Dedication

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Luglio 2011 4AD myspace.com/zomby

Alothea

Zomby è un animale equivoco nel suo muoversi.

Dopo un album di debutto nel 2009: “Where were U in 92?” che lo mise in luce per la sua capacità di riprendere e dare vita al suono hardcore rave, mettendo da parte in alcuni casi il suo precedente lavoro su materiale dubstep, synth ’80 e 8 bit, eccoli riaffacciarsi con un LP per 4AD. Precedentemente il nostro aveva, come sua abitudine, rilasciato diversi EP, ma sempre caratterizzati da una forma più sperimentale che omogenea-strutturata a livello compositivo.

Con questo “Dedication” -in verità poco superiore come durata ad altri suoi 12″- lo troviamo con una forma mutante di rara intensità artistica.

Già il cambio di label doveva darci un indizio dei nuovi obiettivi presi dall’artista inglese. Per chi non la conoscesse, la 4AD, è una delle madri oscure della “scena” dark wave inglese, che annoverò nel suo catalogo band come: Dead Can Dance, Cocteau Twins, X Mal Deutschland, per non parlare dei Bauhaus. Negli ultimi anni non si è prodigata di meno, dando alla luce album dei Blonde Redhead, Tv On The Radio, Gus Gus e molti altri; mantenendosi simbolo di una creatività indipendente e ricercata che riesce a unire la sperimentazione degli anni ’80 alle nuove scene musicali.

Ecco così che il nuovo concepimento di Zomby si mostra essere la sua produzione più eterogenea fino ad ora.

Dopo un’iniziale apertura intimista, dedicata a rumori notturni ed echi lontani (Witch Hunt a ritmiche), devote al gusto buraliano (Nathalia’s Song), che saranno poi ripresi in un gioiello claustrofobico garage di A Devil Lay Here, fioriscono episodi di preziosa fattura quali: Digitall Rain, opera per clavincebalo sintetizzato, naif e malinconica, essenziale e cruda; Lucifer & Black Orchid due brevi pezzi, il primo di astratti archi, il secondo deragliante nell’8-bit che mostrano come Zomby riesca a confezionare corti paesaggi di intensità perfetta, chiusa in sé ed allo stesso tempo ricamata attorno al resto delle composizioni.
Altro episodio degno di nota è la collaborazione con Noah Lennox degli Animal Collective, che qui troviamo  accompagnarlo in Things fall Apart, una re-immaginazione nintendo-idm-dubstep mangiucchiato di Tomboy, che arricchisce ed esalta la purezza e la psichedelia della voce di Panda Bear.

Pur trattandosi di un LP da sedici tracce, mi accorgo di aver trattato solo della metà scarsa. Non me ne preoccupo ed anzi me ne compiaccio perché questo rafforza la mia idea finale: Dedication è un disco sintetico. Un disco racchiuso in sé e per questo completo come poche altre opere, capace di eclettismo e di un intimismo notturno senza epicismi e retoriche.

La 4AD non ha sbagliato colpo….. e nemmeno Zomby.