Andrea Ra – Nessun Riferimento

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11 Ottobre 2011 modernlife.it AndreaRa.com

Insieme al Vento

Italiani: popolo di santi, poeti e navigatori. La citazione non è casuale, perché per la seconda volta quest’anno mi trovo fra le mani un album che affronta la tematica marittima del viaggio per mare: il primo è stato Vinicio Capossela, che mi ha guidato per abissi fatati pieni di sirene, pirati e personaggi da viaggi d’inizio Novecento. Il secondo è questo Nessun Riferimento, second coming di Andrea Ra dopo l’album Scaccomatto del 2002. Come accennato ci troviamo di fronte ad un concept album che parla di un viaggio, o meglio, parla di un naufragio notturno, onirico, che si svolge in un lasso di tempo che va dalla mezzanotte alle sei del mattino. Niente delfini e paesaggi rilassanti, l’album inizia come un mare in burrasca, con il basso slap martellato di C’è la luna piena (stasera), e continua con l’ostinazione de I soldi del pupazzo. Un pò Primus, un pò rock fm, da questo album scaturisce un’urgenza ed una voglia di comunicare un disagio ed appunto una perdita di riferimenti che molti altri artisti più giovani non hanno, beandosi semplicemente del fatto di essere giovani e quindi cool a prescindere, nonostante la pochezza dei contenuti che propongono. Andrea Ra è invece esattamente il contrario: poco fumo e molta sostanza.

Per chi già lo conosce questo suo secondo disco è una garanzia, contiene sonorità care ai suoi ascoltatori, e due brani già celebrati dai fan, come Anche oggi è uguale a ieri e soprattutto il singolo Insieme al vento.

Per chi invece cercasse soluzioni più innovative, questo artista potrebbe sembrare troppo legato a certi stilemi tipici del crossover e del rock italiano, ma ad un orecchio attento non possono sfuggire il suo innegabile talento come strumentista, la leggera irriverenza dei testi, i riferimenti tematici non banali (come il gustosissimo Non sarò il tuo Borromini) e dei ritornelli notevoli e ben scritti (vd. Alla voce Insieme al vento), che lo rendono nazionalpopolare ma non scontato, fruibile e verace ma non semplicistico. Da segnalare il brano migliore dell’album, che è L’agnello, uno psichedelico nonsense musicale e testuale che lo avvicina in maniera convincente a rozze sonorità made in usa di area Ipecac records et similia.

In definitiva album peculiare, personale, un lavoro onesto e solido per un artista da tenere d’occhio, anche e particolarmente in sede live.