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3 Febbraio 2012 | VenusDischi | Calibro35.com |
Il precedente Ritornano quelli di… oltre ad aver riportato prepotentemente in auge i poliziotteschi italiani anni ’70, attraverso una rilettura delle colonne sonore di una delle stagioni più esaltanti (nel suo grottesco essere pulp ) del cinema nostrano, ha avuto il merito di imporre i Calibro 35 e la loro miscela esplosiva di funk-jazz-rock-prog (e chi più ne ha più ne metta, aggiungendo una spruzzata di pepe nero in superficie) come una delle pietanze più ghiotte del panorama indipendente del Bel Paese.
E allora Ritornano quelli che hanno fatto del citazionismo creativo una cifra stilistica inconfondibile (“I grandi artisti non copiano, rubano!” Tarantino, guarda caso, dixit).
Regia e sceneggiatura sostanzialmente invariate per il terzo disco del combo killer: Tommaso Colliva dietro le quinte ad orchestrare il delitto, terrorismo funk’n’roll sparato a tutto volume dall’autoradio di una Lancia Delta. Il budget più cospicuo consente però un interessante cambio di location, che influisce sugli umori musicali degli attori: dalla “Roma a mano armata” del commissario Betti si vola a registrare a New York City (presso gli studi Brooklyn Recording e Mission Sound), immersi nei fumi metropolitani della Grande Mela.
Lontano da casa, le composizioni prendono pieghe inaspettate e si smarcano definitivamente dall’omaggio ai Maestri delle O.S.T. made in Italy (Morricone, Goblin). Un affrancarsi graduale dal “falso d’autore”: dall’ossequio totale degli esordi, alla quasi completamente autografa scaletta di “Ogni Riferimento…” (Passaggi nel tempo di Morricone e New York New York di Piccioni sono le uniche soste citazioniste).
Rimangono la patina vintage e l’impressionante tiro live, rimangono le carezze lounge-psichedeliche notturne (Pioggia e Cemento, Buone Notizie), alternate agli inseguimenti al fulmicotone verso il metronomo (Uh Ahh Brr, Il Pacco).
Gli strumenti si azzuffano in dialoghi ora ironicamente baldanzosi (La Banda del B.B.Q.), ora maledettamente caustici (Massacro all’alba), dove si inseriscono bizzarrie vocali, balbuzie nevrotiche e farfugliamenti eccitati. Nessuna traccia di confessioni, pardòn, di tracce cantate in maniera ortodossa.
Ritornano quelli che… ti fanno improvvisare ignobili coretti fuori dal finestrino, alla faccia della città che dorme.
Ritornano quelli da… ascoltare tutto d’un fiato e a tutto volume, senza l’ombra di uno skip: d’altronde, impossibile regolare la radio d’un auto a tutto gas!
“Sei a New York: se ce la fai qui, puoi farcela ovunque!” diceva Jack Nicholson in Qualcosa è cambiato : ritornano i Calibro 35, da New York con furore.
E se la cavano, nuovamente, alla grande.