Attitudine e Visual: Benvenuti a tutti, siamo nel 1995, al massimo splendore dell’epoca del brit pop, in una fresca serata d’estate nello Yorkshire, in Inghilterra. Ed invece no, siamo nel 2012, nel bel mezzo dell’ondata hipster ad Azzano Decimo, provincia di Pordenone, Italia. Davvero surreale. Per la prima volta in 34 anni di carriera, 13 anni dopo la fine ufficiale dell’ondata brit, i Pulp arrivano nel nostro paese. Ed è come se il tempo si fosse fermato: Jarvis Cocker potrà pure invecchiare, ma non ha aggiunto un giorno in più alla freschezza ed al fascino della sua band. Sullo sfondo del palco giganteggia l’ormai mitica scritta Pulp al neon, quella che abbiamo visto tante volte nei videoclip. E poi lui, Jarvis, al centro dell’attenzione per tutta la durata del concerto.
Audio: Sebbene la situazione della Fiera della Musica di Azzano Decimo sulla carta non sia meglio di una qualsiasi festa della birra di paese, sembra che lo sforzo dell’organizzazione sia decisamente all’altezza del nome portato, per cui palco ed impianto non sfigurano affatto. Per essere un evento organizzato dall’amministrazione comunale (di una città di 15 mila abitanti in tutto) l’allestimento è davvero sorprendente e l’audio è decisamente potente e chiaro.
Setlist: La gioia di ogni amante della band e del brit in generale. Different Class è l’album al centro della carriera dei Pulp ed in questa occasione è stato praticamente saccheggiato, quindi dal vivo abbiamo potuto gustare Disco 2000, Common People, Mis-Shapes, Bar Italia, Pencil Skirt, Something Changed, Underwear, I Spy, Sorted for E’s & Wizz. Dagli altri lavori invece sono stati suonati This is Hardcore, Do You Remember The First Time? che ha aperto il concerto, Bad Cover Version e a ruota Babies. Sembra proprio che per la prima data in Italia, Jarvis Cocker abbia voluto dare ai suoi fans solo il meglio.
Momento Migliore: Difficile a dirsi, un live senza mai una calata di tono. Andiamo sul sicuro: sentire (e pogare su) Disco 2000 dal vivo non ha prezzo.
Pubblico: Sinceramente non ho idea di quanti fan abbiano avuto il coraggio (ed il tempo…ed i soldi…) per mettersi in viaggio in un venerdì lavorativo fino alla provincia di Pordenone per poter assistere all’evento. Dall’accento mi sembrava tutta gente locale, eppure allo stesso tempo sembravano tutti fan della band, tutti coinvolti, tutti che conoscevano i testi a memoria.
Locura: Jarvis Cocker è sempre stato un frontman ironico e sfrontato, eppure decisamente sui generis (vi ricordate dell’invasione di palco ai Brits del 1996 ai danni di Michael Jackson?). Ad inizio concerto si mette a distribuire albicocche al pubblico, tirandole fuori da tasche con la capienza della borsa di Mary Poppins. Poi nel bel mezzo del live si muove, corre, salta, scala una pila di casse audio, si butta giù dal palco, insomma quei quasi 50 anni anagrafici proprio non si fanno sentire. Bravo.
Conclusioni: Non ci sono scuse: dovevate esserci. Se in passato avete amato questa band, sono qui a dirvi che non solo è viva e vegeta, ma è anche sorprendente. Sorprendente perché suona più moderna di qualsiasi “nextbigthing” di NME degli ultimi 10 anni, perché la voce di Jarvis Cocker e la sua grinta non sono invecchiate di un giorno, perché sono divertenti e coinvolgenti ma allo stesso tempo evitano gli slogan e le sparate che vanno tanto di moda adesso per farsi notare su di un palco. I Pulp sono una band che prima di incontrare il successo ha dovuto aspettare anni, ed ha covato una personalità unica e inimitabile. La prossima volta non perdetevi questa occasione, se mai torneranno nel nostro paese.
Le foto non si riferiscono alla data recensita