Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
Bad Panda Records | Indian Wells SoundCloud | ![]() |
Buone notizie dall’ Italia. Se osservando la situazione economica del paese non riuscite a individuare nessun motivo di orgoglio, provate allora a concentrarvi sulla fiorente scena elettronica e probabilmente troverete più di qualche ragione di vanto.
A fine 2011 tre ragazzi pubblicano su Gomma Records un LP sotto il nome di Esperanza, ne esce fuori un meraviglioso connubio di sonorità dream, chill ed elettroniche. Mauro Remiddi, alias Porcelain Raft, è un musicista romano espatriato a Brooklyn, la cui ultima fatica è presto diventata un successo internazionale. A quanto detto vanno sommati svariati altri progetti interessanti ed i successi più mainstream di Bloody Beetroots e Crookers.
Ora, come se non bastasse, la Bad Panda Records, etichetta anch’essa nostrana, pubblica il lavoro di un misterioso producer che si fa chiamare Indian Wells e si nasconde dietro l’immagine di John McEnroe. Questo Night Drops è un album coraggioso e qualitativamente sorprendente. L’idea è coniugare Four Tet e l’inconografia tennistica, l’ IDM e gli scambi di dritto e rovescio. Missione compiuta perfettamente, Indian Wells gioca con i sampler nello stesso modo in cui McEnroe maneggiava la racchetta. Nella traccia di apertura, Wimbledon 1980, a fare da sfondo troviamo proprio gli scambi di quella memorabile finale fra Borg e McEnroe. Appare quindi immediatamente evidente il rifiuto del tennis odierno, fatto di muscoli e scambi rapidi, ottima base per un disco drum&bass ma scarsamente utilizzabile da un producer che ha deciso di strizzare l’occhio alla dubstep in stile Burial.
Altro tratto fondamentale sono le atmosfere notturne e rilassate descritte nell’album. Atmosfere che rimangono distese anche nel post-partita di After Match e South Beach quasi a voler lasciare fuori dal disco agonismo e competizione. I più critici noteranno che si tratta di sonorità e stratagemmi (l’uso del Glitch per esempio) già sviscerate e utilizzate ampiamente negli ultimi 10 anni, ma l’idea di fondo, in questo caso, è talmente vincente da rendere il tutto, tanto convincente, quanto derivativo. Da tempo in Italia aspettiamo il grande tennista. Con Indian Wells abbiamo trovato un fuoriclasse dei campionatori. Almeno per una volta non possiamo lamentarci.