Tim Burgess @ Circolo degli Artisti – Roma – 07/11/2012

ATTITUDINE E VISUAL: Il leader dei Charlatans arriva a Roma, e la triste realtà è che ad aspettarlo non c’era praticamente nessuno. Complice forse la serata infrasettimanale, il live è iniziato in ritardo per cercare di attendere un pubblico che – ahimé – non si è fatto vivo. Ad aprire la serata ci han pensato i Love The Unicorn che dopo mezz’oretta han lasciato spazio all’intimità dello spettacolo di Burgess.
Che tutto sommato non è andato male, ma doveva sicuramente aver luogo da un’altra parte. Luci molto soft, una batteria e una chitarra, i sorrisi e l’emozione visibile sul volto di un cantante che sta portando in tournée pezzi musicalmente differenti da quelli che lo hanno lanciato come leader e che non tutti hanno colto – o saputo cogliere. Si passa dall’alternative – indie rock dei Charlatans ad un’esibizione cantautorale in acustico con brani incentrati sulla tematica del sentimento. Un concerto per pochi estimatori, una chicca che andava goduta con lo stesso sapore di serate particolari e già vissute al Circolo degli Artisti  quali An intimate night with Melissa Auf Der Mauer (concerto in acustico) o i live di Zibba e gli Almalibre.
Esibizioni curate nel dettaglio proprio per la diversità dei suoni proposti in un locale che ha raggiunto con gli anni la fama per essere tendenzialmente rock.

AUDIO: Delicati i toni di questa serata, con Tim Burgess che più volte ha cantato ad occhi chiusi senza mai esagerare con vocalizzi o quant’altro. Cadenze a tratti bisbigliate, che hanno enfatizzato i singoli pezzi e reso armonica l’atmosfera. Sono brani che sembrano uscire direttamente dal cuore di Burgess – con voce limpida ed avvolgente, mai tremante ma decisamente penetrante.

SETLIST: È stato presentato il nuovo lavoro Oh No I Love You, disco dal tema evidente e dal carattere più privato rispetto alle chitarre rock degli anni passati.

MOMENTO MIGLIORE: Bellissima l’interpretazione di The Doors of Then, forse l’unico momento nel quale Burgess ha sorriso maggiormente ed osservato un po’ più a lungo il pubblico presente.

PUBBLICO: C’era talmente poca gente, che mi son permessa di contare le persone: 50 in totale, inclusi i 6 fotografi in sala. Eran comunque coperte tutte le fasce d’età – e il timore, è che alcuni quel mercoledì sian capitati lì per la partita proiettata fuori, accorgendosi poi del live.

LOCURA: I Love The Unicorn ricorderanno il concerto romano come la serata durante la quale il pubblico era lì per loro e non per Tim Burgess. Saranno stati amici, amici degli amici, parenti…chi lo sa. Sicuro è che durante quella mezz’oretta la gente cantava e applaudeva le mani. Quando è stato il momento di Tim Burgess il locale si è invece svuotato: fra addetti ai lavori, i Love The Unicorn che sono venuti in sala per ascoltarlo e davvero pochi fedeli…ecco bello e raggiunto il traguardo (triste) delle 50 presenze.

CONCLUSIONE: Purtroppo non è stato un live interessante, e ne consegue il fatto che tutto è stato calmo e rassicurante. Fin troppo. Tim Burgess solista è qualcosa di differente dai Charlatans, e come tale dovrebbe portare il suo progetto live in locali su misura ad esibizioni come quella vista al Circolo. Impeccabile nei toni, nulla fuori posto se vogliamo parlare di qualità musicale. Ma il tutto si è ridotto ad un palco vuoto con lui che vagava qua e là cantando, socchiudendo gli occhi, estraniandosi da tutto il resto. Una cosa fuori posto al Circolo, insomma.