ATTITUDINE E VISUAL: “In Cosa Credi Tour”, è da qui che torna live Luigi De Crescenzo, in arte Pacifico.
Un nome che racchiude un omaggio al brano omonimo contenuto nel suo ultimo disco (Una voce non basta), pezzo cantato a due voci con l’amico e collega Manuel Agnelli, e la scelta non poteva essere differente riflettendo a come è strutturato questo tour.
La data di Roma viene ospitata presso l’Auditorium PdM nella sala Teatro Studio.
L’atmosfera che si respira è un misto fra curiosità, eccitazione e timore di parlare a voce troppo alta.
Sebbene ci si trovi in una delle sale minori dell’Auditorium, in un contesto quasi famigliare, si percepisce prepotentemente l’imponenza dell’intera struttura. Niente di particolare adorna la sala, gli strumenti sono riuniti al centro, illuminati da poche luci basse – che resteranno tali per la durata dell’intero spettacolo. E si aspetta con un bisbiglìo sommesso, chiacchiere irrequiete, l’inizio del live. Che lascia davvero stupiti per l’intensità trasmessa.
AUDIO: E’ un concerto, ma anche una chiacchierata fra amici; un live pulito sostenuto da una batteria ed una chitarra acustica.
La dimensione ideale per contenere in un’unica serata passaggi musicali, dialoghi, teatro e riflessioni.
L’audio è impeccabile, e la voce carezzevole di Pacifico si mostra al contempo leggera e avvolgente.
SETLIST: Nella serata sono stati proposti alcuni fra i brani più conosciuti del suo repertorio, quali Tu che sei parte di me, ed altri tratti dall’ultimo disco del 2012.
MOMENTO MIGLIORE: Non solo un concerto, lo abbiamo accennato.
Pacifico ha strutturato questo tour inserendo fra un brano e l’altro momenti di stacco, riflessioni filosofiche dal sapore intimo e privato. Sicuramente toccante uno dei primi interventi, dedicato a tutto ciò che vorrebbe raccontare al figlio ma che ancora non può fare – “E’ piccolo, adesso se io parlassi non capirebbe. Ma qualcuno un giorno glielo deve dire che nella vita bisogna sorridere. Bisogna essere felici. Lui dovrà essere felice”.
PUBBLICO: Pubblico variegato, attento e compreso tuttavia in una fascia d’età fra i 30 ed i 60 anni.
Segno che il talento di questo cantautore riesce a raggiungere un’ampia fetta di ascoltatori, anche se parliamo certamente di appassionati a musiche e liriche di qualità.
LOCURA: nd
CONCLUSIONI: Nonostante il brano forse inflazionato (seppur meraviglioso) con Gianna Nannini, Pacifico può esser quanto di più ricercato esista attualmente a livello cantautorale.
Ciò che conquista è l’impronta leggera della sua voce, chiara e soave, che accompagna liriche di spessore.
E’ un cantautore consigliato a chi ha bisogno di ritrovare quella parte di sé stessi che tutti conoscono e raramente ascoltano – quella riflessiva, la dimensione intima delle proprie speranze e delle proprie paure, ma soprattutto delle proprie verità.
E questo tour merita di essere vissuto come un’esperienza artistica a tutto tondo, piacevole e rassicurante, un appuntamento che da tanto si stava aspettando e che finalmente si è vissuto.
Lo specchio nel quale guardare con un sorriso la propria immagine riflessa – più matura, cresciuta, decisamente più saggia.