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27 Agosto 2013 | NoFormat.net | dyingisawildnight | ![]() |
Dying is a wild night and a new road: Emily Dickinson nella sua sintesi fatta di natura e morte, un agnellino bianco in una mandria d’alci oscure, come l’artwork ci suggerisce. Un apprendistato nei Jazz Festivals, fatto di soggiorni Francesi, Spagnoli e Giapponesi per questa songwriter Canadese di colore che si staglia con rispetto ed originalità fra i mostri sacri delle sue collaborazioni: fra il R&B di Michelle Lynn Johnson e la World music di Maria De Lourdes Pina Assuncao. Qui attuale, contemporanea, passeggia fra giri di basso e e chitarre catchy “Pretty Girls”, coverizza vessilli Indie-Pop – Weezer, “Hash Pipe” – e mette nel mirino le chart “Move On”. Poi s’abbassa, vira al blues atmosferico “Dew Breaker”, frigge il Soul con due cavi attaccati ad una centrale elettrica “Triggers” per poi suggerirci paesaggi marittimi e lunghe passeggiate al calar del sole sulle spiagge di Fernando De Noronha “Piebwa”. Intrigante, accessibile ma mai scontato, il secondo episodio ne conferma la crescita artistica. Melissa rimane un’osservata speciale.
[schema type=”review” name=”Melissa Laveaux – Dying is a Wild Night” author=”Alessandro Rossi” user_review=”3″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]