Savages – Silence Yourself

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Ridestare il sopito, il sommerso, rivelando il sé fisico ed emotivo. Quattro ragazze Londinesi creciute all’ombra della “Madchester” sono alla ricerca di un suono indistruttibile e devoto con il preciso intento di ricollegarci ad un’interiorità seppelita da anni di apparenza. William Golding le ispira – Il nome della band è tratto da: “Il Signore Delle Mosche” Ndr – mentre Susan Janet DallionSiouxisie Sioux  – le seduce artisticamente: gestualità e vocalizzi ne sono prova del Dna. Aggiungete marzialità ai The Sound di Jeopardy, un basso in primo piano che scava le fondamenta di un paesaggio dark per incipit griffati Moore/Ranaldo, ed avrete la morfologia di questo trattato sul Post-Punk. Arte e sessualità: il fantasma di Jeffrey Lee PierceGun Club – che appare in un pezzo ispirato dall’attrice porno Belladonna – Hit Me –, sottolineando quanto la liberazione fisica possa essere congiunta a quella intellettuale. Routine e oscurità: “Stigmata Martyr”Bauhaus – come sottofondo ad una poesia sulla noia coniugale – Husbands -. Poi ancora anni Ottanta, New OrderShe Will – , e Post-Modernità – Non credete anche voi che Waiting for a signsarebbe potuto rientrare nell’esordio di Anna Calvi? Ndr -.

Insomma una band che manifesta senza vergogna le proprie fondamenta ma che possiede le credenziali per traslare quei suoni con la propria visione d’insieme, una band capace di colpire – Potrei uccidere per il Dark-Punk di No Face Ndr – e ipnotizzare – Strife-, finalmente qualcuno che mantiene fede alle attese.

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