Jon Hopkins – Immunity

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Jon Hopkins, musicista e compositore britannico, ha alle spalle innumerevoli esperienze musicali che, lambendo territori differenti, dalle colonne sonore originali per film alle collaborazioni con Brian Eno, dal debutto nel 2001 con Opalescent, passando per Contact Note (2004) e Insides (2009), raggiungono completo e profondo compimento nella realizzazione dell’oscurità emozionale di Immunity.

L’album scivola via lungo trame musicali pregne di distaccata e pacata perfezione formale adagiata su vortici di elettronica lucifuga mescolata a leggerezze di idm minimale, emozioni pianistiche, soffusa glitch ambientale e tenue techno caliginosa. Le ritmiche così si contorcono e si distendono repentinamente, mentre i bassi continuano a vibrare tra fumose luci melodiche notturne e gli stati d’animo esplodono in suggestioni sonore ipnotiche.

Traiettorie elettroniche disegnano texture graffianti su lesioni sonore (We Disappear), segnali spettrali (Open Eye Signal), dinamiche cinematiche (Breathe This Air) e sussurri visionari (Collider), mentre un piano regala morbide e malinconiche carezze (Abandon Window, Immunity). Se si volge lo sguardo anche ai precedenti lavori, Immunity si rivela dunque essere un album decisamente maturo e intelligente, modellandosi nella notte da mani sapienti che accennano suoni interiori e oscure, complesse e articolate derive sonore dell’anima.

[schema type=”review” name=”Jon Hopkins – Immunity” author=”Ida Stamile” user_review=”5″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]