Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
Blacksmith | talibkweli.com |
Tracciare la carriera di un artista come Talib Kweli è difficile e parlare soltanto dei suoi lavori solisti (quest’ultimo lavoro è il quinto) è alquanto riduttivo. Sin dai tempi dei Black Star e in seguito in tutti i progetti a cui ha collaborato, Kweli ha insistito nel definire uno stile che fosse esclusivamente suo, a volte rimanendo arroccato sulle sue posizioni anche quando le circostanze avrebbero favorito una tendenza all’innovazione. Prisoner Of Conscious non si differenzia in questo senso dai lavori precedenti, proponendo metriche intricate e veloci su strumentali dalle sonorità profondamente old school.
Nonostante la chiara presa di posizione, il disco comunica una certa maturità stilistica, dovuta in gran parte a sonorità più pacate e di ampio respiro internazionale (Favela Love). Non mancano le classiche tracce aggressive (Upper Echelon, Rocket Ships), ma l’impressione complessiva è che questo sia un disco più personale e sentito dei precedenti, caratterizzato da toni smussati, atmosfere talvolta molto sensuali (sempre nei limiti del genere) e una propensione a mettere a nudo i propri sentimenti.
Più che un ritorno artistico alle proprie radici (da questo punto di vista la strada da fare non sarebbe molta), il disco si configura come regressione da rapper a uomo, un passo che potrebbe rivelarsi azzardato in una scena in cui lo status è tutto, soprattutto quando si tratta di personaggi che hanno contribuito a creare la storia di un rap quasi completamente votato alla critica sociale a scapito dell’espressione individuale; in questo caso la scelta si è rivelata azzeccata, in quanto il disco riesce a suonare fresco nonostante l’assenza di segni concreti di innovazione. Prisoner Of Conscious è un vecchio modo di vedere le cose applicato a scenari nuovi, dimostrando che avere coscienza di sé, nel rap, non voglia dire necessariamente autocelebrarsi: ironicamente, anche esplorando la propria individualità il rapper di Brooklyn riesce ad insegnare qualcosa a chi gli sta intorno, rivelandosi, a tutti gli effetti, un prisoner of conscious.
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