ATTITUDINE E VISUAL
Facilmente preventivabile l’assenso dei quattro Californiani verso una location marittima, compatta vetrina di sabbia e salsedine che altro non chiedeva se non d’esser musicata da un sixties revival carico d’energia e pathos; L’Hana-bi si propone come suggestivo trait d’union fra mare e palco.
AUDIO
C’è chi rimbrotta una qualità sonora inferiore alle precedenti date Italiane, dimenticandosi il contesto balneare in cui ci troviamo. Tempo di una buona birra, del contatto con la sabbia fredda, e mentre parte ‘Sacred Sand‘ anche il più scettico sta volando, libero.
PUBBLICO
Eterogeneo come spesso accade da queste parti: una mescolanza di freak, hipster e vecchi tromboni che vengono all’Hana-Bi per rosicchiare l’ultimo scampolo di paradiso prima di tornare nel tedio coniugale.
LOCURA
Le quattro diverse risposte comportamentali al contatto con un Italiano (Io) che vuole assolutamente quattro autografi, ognuno ai lati della cover in Lp: ma sul retro, non sia mai venga oscurata la donna che ascolta il mare in conchiglia posta sul fronte.
SETLIST
Un album all’attivo, quindi tutto il repertorio.
MOMENTO MIGLIORE
Dal secondo/terzo pezzo in poi, quando il trip psichedelico è ormai irrimediabilmente in circolo.
CONCLUSIONI
Perfetta sintesi Visivo/Olfattivo/Tattile/Musicale d’ispirazione Californiana: musiche d’altri tempi suonate con la maestria ed il nerbo giusto per uno spettacolo capace di cullarti e rinvigorirti senza soluzione di continuità. Concerto dell’estate per l’estate.