Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
22 Settembre 2014 | theyoungturks | sbtrkt.com | ![]() |
Sempre celandosi dietro la sua maschera cerimoniale, il suo laptop e i suoi controller, Aaron Jerome, aka SBTRKT, si affida questa volta all’istinto collaborativo, che si espande e si ritrae “atterrando” prepotentemente su derive elettroniche crepuscolari e spatole di bit dall’attitudine molto più ambivalente e ambigua dell’omonimo debutto (2011).
In quest’ultimo lavoro, Wonder Where We Land, in evidenza è inoltre lo spirito più marcatamente hip hop che viaggia sposandosi all’impronta soul spavalda già presente nel lavoro d’esordio e alle visioni r’n’b dai richiami pop. In una cornice che fa della teatralità ritmica e della drammaticità compositiva il suo filo conduttore, si ha la chiara sensazione che siano gli ospiti presenti all’interno dell’album a dare identità reale allo stesso. Il disco infatti vede la presenza di una fitta lista di collaboratori: il fidato Sampha (in Wonder Where We Land, If It Happens, Temporary View e nella danza colorata di Gon Stay) Jessie Ware (Problem (Solved)), Raury (Higher), Caroline Polachek (Look Away), Koreless (Osea), Denai Moore (The Ligh) , A$AP Ferg (Voices in My Head) e il leader dei Vampire Weekend Ezra Koenig (nel battito intenso dal sapore pop e tribale al contempo di New Dorp. New York). A eccezione di alcuni brani dunque (Everybody Knows, Lantern e le inquietudini aeree di Day 1 e Day 5), tutto ruota attorno a queste figure e alle loro ombre sonore.
Un album che vive in definitiva più delle anime altrui che della personalità seppur talentuosa di SBTRKT. In parte convincente con alcuni momenti piacevoli e di qualità, ma carente in primis di un’incisività individuale e di forti sensazioni emotive ancora tutte da estrapolare.
[schema type=”review” name=”SBTRKT – Wonder Where We Land” author=”Ida Stamile” user_review=”3″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]