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21 Aprile 2015 | Downtownrecords.com | Sanferminband.com | ![]() |
Quante cose sono cambiate in San Fermin? Il suo esordio fu un disco dalla portata altissima, enorme: un lavoro inatteso, a tratti sorprendente, intenso; e noi non vedevamo l’ora che il granitico chamber pop di Ellis Ludwig-Leone tornasse a regalarci ascolti ricchi di passione.
C’era una sola cosa che non ci convinceva molto in questo autore: il senso della misura. Il debutto del 2013 strabordava di idee, archi e cori in sovrabbondanza, riferimenti continui, mentali, stancanti, debilitanti. Un modo di comporre che rendeva l’ascolto difficile: troppe cose da catalogare, da recepire, da riordinare.
Quel manierismo che tanto ci spaventava che fine avrà fatto? Era questa la domanda che ci girava in testa quando è stato annunciato il seguito al self–titled. Ci lascerà un Ellis libero, avvolto da una musica ariosa? Oppure soffocheremo anche noi in preda a convulsioni violinistiche? Jackrabbit oggi ci porta la risposta.
Iniziamo ad ascoltare la prima traccia e subito ci saltano in testa mille riferimenti: Pyramid Song che si bacia con Kashmire, la pacatezza rock di M. Ward e la voce calda e rotonda di Matt Berninger. Tutto si gonfia, si riempie di atmosfere contrastanti, ogni cosa che ingaggia una battaglia contro se stessa, rimettendo in discussione la propria posizione nell’opera. Non c’è più il posto adatto allo strumento, ogni cosa è partecipe di guerra civile, c’è tanta confusione. Così tutte le nozioni di composizione apprese a Yale dal nostro sembrano essere violentemente calpestate, ed è una goduria.
Si seguita nell’ascolto, ma purtroppo le cose cambiano: razionalità, barocchismi, sfarzosità, tutto si ripresenta in egual misura e modo al 2013, un esordio ripetuto. Il che vuol dire due cose: San Fermin ha tirato fuori un secondo ottimo disco, ma non è il disco che volevamo. Ormai lo sappiamo che con la musica ci sa fare, e anche molto, però noi avremmo voluto conoscere qualcosa di più su questo Ludwig-Leone, qualcosa di più intimo, senza una barriera spessa 10 metri a dividerci.