Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
3 giugno 2015 | Sargent House | mutoidman.com | ![]() |
Che la base del progetto “Mutoid Man” sia lastricata di divertissement è evidente, come lo è la prolificità di Stephen Brodsky – già con i primissimi Converge e fondatore dei Cave In. Un bozzetto, il loro, che nel 2013 – Helium Head Ep – lasciava intravedere risvolti senz’altro incoraggianti: Math, Hardcore e Classic Rock serviti a crudo. Un power trio che vede Brodsky in compagnia di Ben Koller, anch’esso di passaggio nei Cave in e batterista attuale dei Converge, e del bassista Nick Cageao – tecnico del suono per i leggendari St. Vitus ed entrato nella band dalla porta principale, roba del tipo: “If you guys need a bass player, I’m your man!“. E fu così che andò.
“Bleeder” è il debutto su lunga distanza che ti aspetti, che vorresti da una band presentatasi con tali prerogative. Un lavoro nel quale tutto ragiona per addizione, evolvendosi come un virus in progressione verso lo sfascio schizoide. Il domino evolutivo prende come punto di partenza il recente passato della band: batteria Hardcore, echi di psichedelia drogata, Heavy che strizza l’occhio al Progressive e indica la strada verso le dune di un deserto Stoner – “Bridgeburner”. Basta dunque davvero poco per ritrovarsi ad incanalare calore come farebbe un animale a sangue freddo nelle lande brulle del Mojave, in compagnia degli ultimi Q.O.T.S.A caricati a plutonio – “Reptilian Soul” e “Sweet Ivy“. E quando il caldo diventa insostenibile, i ritmi salgono e le influenze stilistiche aumentano nella seconda parte di “1000 Mile Stare“; attacco HC a là Raw Power e prosecuzione Trash Metal di stampo eighties che stenderebbe un bufalo. Il passo successivo vede introdurre certi tecnicismi che ricordano da vicino gli stessi Converge, con la batteria di Ben Koller sugli scudi nel finale di “Surveillance” – roba da Crust-Core. Immaginate ora come si muoverebbe Josh Homme all’interno di un incubo finemente orchestrato dai Goatsnake e sarete andati al succo di “Dead Dreams“. Questo già basterebbe per una votazione piena, ma in chiusura i nostri decidono d’infilare le cavalcate Metal-Core di “Deadlock”, ed i quasi sei minuti dell’omonima “Bleeder“. Incendiari.