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11 settembre 2015 | Nettwerk | admiralfallow.com |
Se dovessimo individuare, in un metaforico “Risiko” musicale, quale terra si sia imposta come forza conquistatrice nel panorama artistico delle nuove propulsioni sonore di questa prima metà di anni ’10, dovremmo puntare tutto sulla Scozia e sul suo fervore. Con quest’ultimo Tiny Rewards (Nettwerk), gli Admiral Fallow seguendo le orme di conterranei come Twilight Sad, Errors e Frightened Rabbit – tanto per citarne alcuni – si sono fatti interpreti e coprotagonisti di una scena che sta ritrovando i fasti degli anni ’80, quando a rappresentarla abbiamo avuto gruppi come Deacon Blue, Blue Nile, Jesus and Mary Chain e ovviamente Simple Minds.
Il sound della band guidata da Louis Abbott si è piuttosto chiaramente modificato, quasi evoluto, rispetto ai due precedenti lavori (Boots Met My Face e Tree Bursts in Snow); rimane l’anima folk/rock ma il corpo si affaccia verso inserzioni elettroniche, loop, tastiere e “sinteticità” che ben si amalgamano ai fiati e alle chitarre acustiche del passato. Il brano d’apertura “As Easy As Breathing” con la sua partenza vigorosa e le pause nelle quali si inseriscono la voce di Sarah Payne e le tastiere, risulta essere un pezzo riuscito e coeso, mentre con “Evangeline”,“Happened in the Fall” e “Good Luck” veniamo a contatto con la loro nuova anima synth pop combinata ad una melodia orchestrale di una certa originalità. In tutti i brani, fatta eccezione per la minimalista “Salt” (pezzo alla National), la trama si ripete prudentemente su continui cambi di ritmo e sonorità con il risultato di offrire notevoli input espressivo-vocali che stuzzicano l’ascolto piacevolmente. Il rischio però, è quello di sentirsi come disorientati, posti in un cammino che procede dritto ma su un terreno che presenta tratti impervi in cui la melodia perde mordente a favore del raggiungimento del climax in termini d’intensività e incisività.
Con indosso questa nuova veste fatta di “rami elettronici”, innestati nei brani quasi chirurgicamente, l’orchestra degli Admiral Fallow muove un passo tangente verso la modernità, vero fondamento della tradizione scozzese.
Tiny Rewards, seppur con qualche fisiologico passo falso nella ricerca di una ripetitiva imprevedibilità, è un disco che allarga i confini verso ricompense artistiche maggiori e che può mettere a proprio agio la band di Glasgow non solo sui palchi delle piccole venues ma anche su quelli dei festival e dei contesti musicali più ambiti.