JC Satan – S/t

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Non si hanno molte informazioni di questo gruppo italo/francese, le scarne notizie reperite sul sito ufficiale e su internet riferiscono di un progetto nato nel 2010, dall’incontro del Francese (di Bordeaux) “Arthur” e la torinese “Paula”. Già spalla di Ty Segall l’anno scorso — Quella del 31/10 fu una bellissima notte di Halloween — a colpire fu la capacità, non comune, di coniugare generi e musicalità differenti. La loro prova dal vivo, peraltro, mise in ombra un esangue Segall; forse ormai più a suo agio con il progetto Fuzz.

La quarta prova del gruppo è davvero eterogenea. Spaziando agevolmente dal rock folleggiante à la Pixies — “Don’t joke with the people you don’t know” — fino allo stoner dei Q.O.T.S.A. — l’iniziale “Satan II” e le successive “I Could have died” e “Dialog with mars”. In particolare quest’ultima sembra davvero un outtake di “Songs for the Deaf”. Il tempo diventa rarefatto nelle tre ballatone “Waiting for you”, davvero bella nel suo incedere quasi Floydiano, “Ti amo davvero” con un testo in italiano che si appoggia su un letto di chitarre ipnotiche, e “Ingrid” dove addirittura è la psichedelia cara al Paul Roland di “Danse Macabre” il riferimento più evidente. Infine, la conclusiva “The Graeatest men” riporta agevolmente alla mente certo sperimentalismo tedesco — “Einsturzende Neubauten” su tutti.

La summa di tutto quello che ho citato non impressioni, in quanto, alla fine, il tutto è tenuto insieme da una amalgama abbastanza singolare, che fa di Jc Satan un disco davvero piacevole.