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01/09/2015 | Retro Vox |
La scoperta è che sulle prime salite dell’Appennino Parmense hanno sedimentato e proliferato i germi di quell’Hardcore che agli albori degli eighties fece impazzire chiunque si fosse invaghito pochi anni prima della Punk-Rock Music. I Wah’ 77 ne sono il risultato: una mutazione genetica che divora quell’epoca reinterpretandola con dovizia di particolari. Tutto questo ficcando in poco più di 8 minuti una marea di finissimi riferimenti di genere senza mai spostare neanche per un secondo il pedale dall’acceleratore. Immaginate per un attimo i DOA di Hardcore ’81 rapiti dallo spirito scanzonato dei The Dickies (“Nasty Boyz“), i fratelli Codeluppi (Raw Power) al fulmicotone (“Violence“), e la risolutezza dei Circle Jerks degli episodi più veloci svuotata dal nichilismo e portata verso lo scazzo Ramonesiano. Avrete Bet On It, e vi pare poco? Il consiglio, è quello di cominciare la vostra giornata dedicando i primissimi 8 minuti all’ascolto del disco: il resto sarà tutto in discesa.