The 13th Floor Elevators – The Psychedelic Sound of The 13th Floor Elevators

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

I texani 13th Floor Elevators introducono per la prima volta nella storia della musica la parola Psichedelia, includendola nel titolo dell’album d’esordio del 1966 – che di fatto rimane uno dei maggiori esempi di rock psichedelico americano, nonché uno dei pochissimi dischi (considerata l’enorme mole di dischi usciti sotto il verbo psichedelico) di quegli anni a resistere all’inevitabile usura del tempo.

Allucinante sin dai coloratissimi toni di copertina, innovativo nei suoni, non fosse altro per l’utilizzo caratteristico del jug elettronico – diabolico aggeggio elettronico “trita-neuroni” presente in quasi tutti i brani del disco –, “The Psychedelic Sound of The 13th Floor Elevators” è una sapiente miscela di Rock‘n’roll e Acid rock,  precursore attitudinale della Punk Rock music.

L’artigiano dietro il suono degli Elevators è Roky Erickson, uno dei personaggi più bizzarri dell’intero movimento psichedelico, secondo per carisma soltanto al leggendario Jerry Garcia. Roky era inoltre affascinato dalla magia e da tematiche legate al satanismo che non esita a trasferire nei testi delle sue canzoni. Il disco è musicalmente straordinario: da citare per importanza storica la pulsante “You’re gonna miss me”, dove il jug sarà di colpo trasferito nella vostra mente a evocare le più sinistre immagini, l’ipnotica “Roller coaster” pregna di riferimenti alla musica orientale, ma soprattutto la terribilmente lisergica “Kingdom of heaven”, le cui chitarre dilatate faranno scuola per almeno 30 anni di storia di musica rock – mentre il suo inaudito ritmo ossessivo eleverà il brano a vero e proprio inno psichedelico.

Quello che sorprende è l’assoluta innovazione, l’anticipo netto sui dischi più famosi dell’epoca che arriveranno solamente negli anni seguenti. Persino il blasonatissimo “Pet Sounds” dei Beach Boys o “Fifth Dimension”, dei gloriosi Byrds non riescono a eguagliare il tripping lisergico, l’impatto devastante, e la novità sonora presenti su questo magnifico “The psychedelic sounds of…“. Se amate i vari Grateful Dead, Jefferson Airplane, Doors e avete voglia di qualcosa che aumenti il tasso lisergico (e l’urgenza) verso la stratosfera, avete il disco che fa per voi.