Johnny Jewel – Windswept

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Windswept è la conseguenza di eventi fuori dalle logiche ordinarie del vissuto, seppur tutto si ritrovi maledettamente e perfettamente incastrato in maniera quasi naturalmente sequenziale, come il più classico e viscerale lavoro di David Lynch.

Tutto parte dalla scomparsa di circa 15000 CD e 10000 vinili di Dear Tommy, quello che nel 2014 sarebbe dovuto essere il disco dei Chromatics e che non ha mai visto la sua pubblicazione. Le motivazioni che fecero saltare l’uscita dell’ultimo lavoro di Johnny Jewel & co. appartengono alla vita privata del produttore e polistrumentista del gruppo di Portland, dopo che un’incidente alle Hawaii quasi gli costò la vita, avviando quello che per lui fu uno dei periodi peggiori.

La rivelazione, di qualche giorno fa, si trascina dieto un’aura enigmatica e irrazionalmente coinvolgente, risultato di quello che sembrava un mistero irrisolto. Jewel nel contempo, in qualità di affermato compositore – noto per la sua propensione analogica, ampiamente dimostrata sia con i Chromatics che nei progetti paralleli con Desire, Symmetry e Glass Candy –, viene avvicinato da chi ha saputo unire surreale e tinte noir a realtà grottesche che rasentano lo humour; in vena di uno storico revival, della cultura degli anni ’90 e della storia cinematografica.

Il personaggio in discorso porta con sé la capacità di trasmigrare il vissuto ordinario attraverso viaggi all’interno dell’anima e nei cul-de-sac dell’intelletto umano; il tutto in chiave postmoderna, esagerata e coinvolgente. Parliamo di David Lynch: regista, sceneggiatore e genio contemporaneo che, in occasione dell’odierna rievocazione di Twin Peaks ha ben pensato di incastrare gli eventi della sua storia con la vita – musicale e non – di Johnny Jewel.

Windswept è dunque il tramite: annunciato come OST di Twin Peaks: The Return, musicherà il nuovo, recente lavoro di Lynch. A metà tra l’alettronica emozionale dei Chromatics, le note elettricamente thrilling di Kavinsky e l’intimismo di Angelo Badalamenti, Johnny Jewel si fa perdonare l’attesa ricomponendo i pezzi di quei dischi in frantumi già in copertina. Gli stessi presenti nella copertina promo di Twin Peaks, in cui sono presenti i frammenti di Dear Tommy – che verrà registrato nuovamente e, a detta dello stesso Jewel, in una qualità superiore rispetto a quella prevista – in secondo piano rispetto ad una Laura Palmer distesa.

Non casualmente dunque il disco è il frutto di una coltura intimistica feat thriller introspettivo, al limite dell’inquietudine. A giustificare quanto detto, troviamo il sassofono presente nella seconda omonima traccia del lavoro, accomodante e tagliente al contempo, come una lama netta taglia lembi di pelle insinuandosi nella coscienza, in pace e contestualmente condannata. Cervellotico, come Strobe Lights e Insonnia, protettivo come Blue Moon (in collaborazione con gli altri componenti dei Chromatics) in chiusura l’album ripropone e riflette sensazioni lynchiane attraverso una piacevole e familiare innovazione. L’ascoltatore viene così spinto ad un’introspezione aderente ai mondi edificati da David Lynch, malinconico curatore del dubbio e dello sconosciuto.

Data:
Album:
Johnny Jewel – Windswept
Voto:
51star1star1star1star1star